Il vescovo: no alla globalizzazione dell'indifferenza

Il vescovo: no alla globalizzazione dell'indifferenza
UDINE - La Pasqua come sprone alla speranza per uscire da tombe fatte da «amarezza e rassegnazione» e dal «torpore dell'indifferenza». ...

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UDINE - La Pasqua come sprone alla speranza per uscire da tombe fatte da «amarezza e rassegnazione» e dal «torpore dell'indifferenza».

È l'augurio dell'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che nel suo messaggio a tutte le comunità anticipa così la riflessione del mattino di Pasqua che farà domani alle 9 in Carcere a Udine, alle 10.30 nel solenne pontificale in cattedrale e poi alle 17 ancora in Duomo per la celebrazione dei Vespri insieme alle religiose consacrate. Richiamando la figura di Maria Maddalena che dopo aver trovato il sepolcro vuoto corre ad annunciare a Pietro e agli altri apostoli: «È risorto Cristo, mia speranza», l'Arcivescovo richiama la «globalizzazione dell'indifferenza» citata dal Papa come una delle «nostre tombe» contemporanee. L'indifferenza, prosegue monsignor Mazzocato, «è una vera tomba dell'anima perché non fa più sentire i gemiti sofferenti dei fratelli più poveri e spegne la sete di Dio e della preghiera». È, aggiunge, come «un'anestesia del cuore». Ma l'anestesia, avverte il presule, può essere «un pericolo mortale, perché non fa più sentire il dolore mentre il male si diffonde e continua la sua opera di morte». Nel suo discorrere l'Arcivescovo punta diritto all'origine di tale «globalizzazione dell'indifferenza», considerandola «figlia della rassegnazione». Poiché «non si sa più come contrastare il male che cresce attorno a noi - dice -, si preferisce abbondonarsi all'indifferenza», che è una «tomba dell'anima» alquanto «pericolosa». Dopo la diagnosi, la cura. Da tale sepolcro si può risorgere «solo se in noi si riaccende la luce della speranza», esorta l'Arcivescovo, e scende nel concreto. «La Pasqua ci spinga ad uscire dal torpore dell'indifferenza che tende a soffocare in noi la preghiera - afferma -. Riaccenda in noi la speranza di poter fare qualcosa per chi soffre più di noi, allargando le braccia e il cuore come il buon samaritano». Lunedì dell'Angelo monsignor Mazzocato sarà nel carcere di Tolmezzo, dove alle 9.30 presiederà la messa. Ieri sera, a Udine ha guidato la via Crucis devozionale cittadina.
Antonella Lanfrit

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Il Gazzettino