Il referendum diventa partito. «Il comitato per il Sì all'indipendenza

Il referendum diventa partito. «Il comitato per il Sì all'indipendenza
Il referendum diventa partito. «Il comitato per il Sì all'indipendenza si trasforma in organizzazione politica per difendere i risultati ottenuti con la proclamazione di...

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Il referendum diventa partito. «Il comitato per il Sì all'indipendenza si trasforma in organizzazione politica per difendere i risultati ottenuti con la proclamazione di indipendenza. Si chiamerà Veneto Sì». Lo annuncia Gianluca Busato, 44 anni, trevigiano, imprenditore informatico, promotore della consultazione on line plebiscito.eu che avrebbe raccolto 2,3 milioni di voti, attirando sul Veneto i fari abbaglianti di tv, giornali, siti esteri. Il no di ieri («non vogliamo fare un partito»), oggi è realtà.

Cos'è cambiato?
«Abbiamo ferito il mostro, la partitocrazia, dobbiamo finirlo. C'è bisogno di una struttura politica solo per questa fase di transizione. Porterà avanti la rivoluzione digitale: la nostra piattaforma sarà a disposizione di altre Regioni».
A pagamento o gratis?
«Io ti do la macchina, la benzina la paghi tu».
A maggio ci sono elezioni comunali e europee...
«Potremmo presentarci ad entrambe. Vediamo».
Si può pensare che avete messo sù questo ambaradan dell'indipendenza per questo
«Sono tutti contro di noi perchè, cogliendoli di sorpresa, li abbiamo stracciati».
Sarà il contenitore dei gruppi venetisti? Con la Lega Nord come vi rapportate?
«La porta è aperta, ma i rapporti di forza sono cambiati. Il Carroccio? Resta nel Parlamento italiano, a noi non interessa. Non è chiaro cosa vogliono».
Regionali 2015: sosterrete un eventuale Zaia-bis?
«Non ci saranno le Regionali. Tra un anno il periodo transitorio si sarà concluso. Si voterà per le Politiche della Repubblica veneta».
Non le sembra pura fantasia?
«Il Consiglio dei 10 si insedia tra oggi e domani, traccerà il percorso. Punto primo: riprendere il controllo delle risorse del Veneto, esenzione fiscale totale».
Non finisce con Equitalia e la Finanza alla porta?
«Non posso anticipare ma il pericolo non c'è».
Avevate annunciato per sabato i risultati del monitoraggio degli osservatori sul voto on line. Non s'è visto nulla.
«Stanno concludendo il lavoro».
È un'autocertificazione.
«È tutto legittimo. A suo tempo avevamo avvisato lo Stato e notificato il nostro referendum. Potevano fare i controlli che volevano, ma anche adesso possono attivarli. Sia lo Stato che la Ue. Se hanno dei problemi, attivino pure canali e controlli».

Chi avevate avvisato?
«Gli organi istituzionali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino