Il fatto non sussiste. È con questa formula che ieri il giudice del tribunale di Udine Angelica Di Silvestre, ha assolto un poliziotto della Questura di Udine accusato di...
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Il sovrintendente era finito a processo dopo un'imputazione coatta, a seguito di richiesta di archiviazione dello stesso pm titolare del fascicolo Andrea Gondolo. Ieri, in aula, è stato ascoltato il dottor Alfonso De Maglio, consulente della difesa, che ha evidenziato come la patologia di cui soffriva e tutt'ora soffre il sovrintendente fosse indiscutibilmente provata tanto dalla copiosa certificazione medica quanto dagli esami clinici cui lo stesso si era sottoposto (ben 7 risonanze magnetiche), perfettamente coerenti con i riscontri oggettivi dei medici della Polizia di Stato. Il sovrintendente era stato ritenuto inidoneo al servizio. «Per un poliziotto l'idoneità - spiega il legale Lorenzo Reyes - deve essere supportata da un'integrità fisica tale da permettere tutto quanto possa essere chiesto a un tutore dell'ordine. D'altro canto l'attività venatoria, esercitata in pianura e interrotta da lunghe pause, non incideva sullo stato di patologia cronica». All'esito del dibattimento sono state sia l'accusa, il pm Luca Olivotto, sia la difesa, a chiedere l'assoluzione. «La sentenza toglie ogni dubbio sull'onorabilità e serietà del Sovrintendente Bulfone che ha sempre sostenuto la propria incensurabile condotta e il rispetto per l'autorità di appartenenza, oscurata da un procedimento tanto ingiusto quanto infondato», ha accolto con soddisfazione il provvedimento l'avvocato Reyes.
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Il Gazzettino