TAVAGNACCO Dopo l'omaggio a Domenico Modugno dipinto da Gennaro Cannavacciuolo, Smartheatre, la stagione di prosa promossa dalla Fondazione Bon e dall'Ert, ospiterà un...
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Gianni Borgna fu segretario della Fgci romana ed ebbe modo di essere molto vicino a Pasolini. Successivamente Borgna si è dedicato con profonda attenzione allo studio della figura e del pensiero pasoliniano. Dalla morte di Pasolini sempre rimasta oscura Antonio Calenda trae ispirazione per l'incipit dello spettacolo: una musica, un colpo nel buio, un corpo a terra. Un'immagine forte che segnerà lo spettacolo e da cui il protagonista avvia il proprio monologare. Come se Pasolini stesso fosse testimone della propria fine e in quel misterioso istante si lasciasse andare a un flusso di riflessioni sul mondo che ha lasciato e sulle sue evoluzioni di cui non potrà più essere testimone critico e acuto, pur avendole intuite: l'immagine di una Roma così diversa dalla sua, città multietnica, con l'idea che il bene più grande sia la ricchezza, che la storia e la cultura non possano essere che quelle borghesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino