Hera punta sul Nordest, pronti oltre 600 milioni di investimenti

Hera punta sul Nordest, pronti oltre 600 milioni di investimenti
IL PIANOVENEZIA Hera punta decisa sul Nordest e sulla sostenibilità, La multituility con base a Bologna, che nel Triveneto controlla EstEnergy e AcegasApsAmga, ha presentato il...

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IL PIANO
VENEZIA Hera punta decisa sul Nordest e sulla sostenibilità, La multituility con base a Bologna, che nel Triveneto controlla EstEnergy e AcegasApsAmga, ha presentato il nuovo piano industriale al 2024: investimenti previsti per complessivi 3,2 miliardi, 600 direttamente nel Nordest nella società gestite nell'area, mol di 1,3 miliardi a fine periodo e 4 milioni di clienti nell'energia con crescita decisa anche nel Veneto. Cedola 2020 confermata a 10,5 cent, salirà a 12,5 cent nel 2024.

Oltre la metà degli investimenti previsti (60%) sarà per progetti coerenti con gli obiettivi europei: il 42% andrà ad attività in linea con il Green Deal europeo, per la riduzione delle emissioni, la carbon neutrality, la resilienza dei business e l'economia circolare. Il restante 18% sarà destinato all'evoluzione tecnologica.
Per il 2020 il margine operativo lordo atteso è di circa 1,1 miliardi. Lo scorso anno Hera (+ 2,93% ieri in Borsa) ha sostenuto investimenti pari a circa 540 milioni, sostanzialmente in linea con il 2019. Dati, sottolinea il gruppo, che evidenziano il superamento delle criticità legate alla pandemia.
ESERCIZIO COMPLICATO
«In un anno particolare e pieno di incertezze abbiamo chiuso il bilancio sopra le stime, a conferma della sensazione complessiva di solidità dell'azienda e della soddisfacente gestione di un esercizio complicato», dichiara il presidente esecutivo di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano: «Era difficile fare solo delle previsioni ma noi le abbiamo battute. Anche nella costruzione del nuovo piano, improntato alla crescita degli investimenti e all'impegno sulle acquisizioni, il 2021 si presenta gravido di incertezze in generale ma abbiamo mantenuto il nostro percorso di investimenti e di crescita, e la nostra capacità di dare soddisfazione agli investitori, cosa che non è mancata neppure nel 2020. Con un incremento di 0,5 centesimi per azione ogni anno».
Il business plan, spiega Tommasi, «privilegia il mondo delle reti, di cui vogliamo accrescere la resilienza con interventi importanti, e quello dell'ambiente, in cui vogliamo mettere in campo importanti azioni di revamping di alcuni asset con l'aggiunta di nuovi impianti nel mondo della biodigestione».
Crescita anche sul settore energy, cioè clienti finali di elettricità e gas: «Gli effetti dell'operazione con Ascopiave per EstEnergy (con i trevigiani al 48%), in parte verificati già nel 2020, continueranno a produrre efficienze e risultati anche nei prossimi anni - fa notare il manager -. Questa partnership ci sta dando soddisfazione, anche per il 2021 rimane un fattore di crescita». La marginalità del settore energy, dove vanno ancora estratte sinergie dall'alleanza con Ascopiave, è stimata a 403 milioni mentre si prevede in crescita anche il mol della filiera ambiente - in cui Hera «punta a consolidare la leadership nazionalè - che passerà dai 264 milioni del 2019 ai 320 del 2024, con una previsione di investimenti per 694 milioni tra il 2020 e il 2024.
CONSOLIDAMENTO

Hera ha in cantiere anche nuove acquisizioni: «Due abbastanza prossime», anticipa Tommasi, che precisa come i target sono nel mondo di ambiente e clienti: «La ricerca del fattore scala è cruciale e la frammentazione di vari settori delle multiutility andrebbe ridotta parallelamente al numero degli attori, ma un conto è fare un'operazione di consolidamento con una controparte privata e un conto farla con un interlocutore pubblico, cosa certamente più complessa».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino