Giro d'Italia, un fiume di tifosi saluta i corridori in piazza a Marostica

L'inaugurazione del monumento a Martini e un tifoso in piazza a Marostica
Giornata radiosa oggi a Marostica che ha dato il via alla quindicesima tappa del Giro d’Italia edizione 98. Una piazza gremita da migliaia di appassionati colorati e di...

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Giornata radiosa oggi a Marostica che ha dato il via alla quindicesima tappa del Giro d’Italia edizione 98. Una piazza gremita da migliaia di appassionati colorati e di sostenitori delle due ruote ha dato il “la” ai 165 chilometri di percorso che porteranno i girini fino a Madonna di Campiglio.




Una tappa determinante per Contador che, dopo aver messo il sigillo nella cronometro ed essersi rimpossessato della maglia rosa, ha salutato la folla prima di affrontare un dislivello di 3900 metri con tre traguardi della montagna: il primo alla Fricca, il secondo a Passo Daone e il terzo all’arrivo nel cuore delle Alpi. Si tratta della prima vera tappa alpina del Giro che ha preso appunto il via dalla città scaligera in un giorno speciale, il 24 maggio, a cent’anni esatti dall’entrata in guerra del nostro Paese.











Marostica ha organizzato un programma serrato di avvicinamento all’appuntamento odierno, sfidando le condizioni meteo ma pensando comunque alle nuove generazioni, ossia ai ragazzi delle classi quinte dell’istituto comprensivo e agli alunni delle classi prime medie. Impossibile non accorgersi del Giro per le vie del centro animate da band musicali e da vari espositori, ma soprattutto dalla mostra dedicata a Giovanni Battaglin al Castello Inferiore dove sono esposte una serie di foto del ciclista marosticense oltre che alla maglia Rosa conquistata nell’81, fino alle bici utilizzate durante la carriera e ad altro materiale inedito.



Una mattinata di grande festa che si è aperta con la cerimonia nel sagrato della chiesetta del ciclista, voluta da Gaetano Lunardon del ristorante “La Rosina”, che ha inaugurato il monumento dedicato all’ex commissario tecnico della nazionale, Alfredo Martini, scomparso il 25 agosto dello scorso anno. Un’inaugurazione toccante alla presenza di tantissimi campioni del calibro di Moser, Saronni, Battaglin, Motta, Sgarbossa, Zandegù, Ballan, Brambilla... “La bellezza di Marostica si racchiude in tre concetti - ha dichiarato il primo cittadino Marica Dalla Valle – un paesaggio meraviglioso, una squadra unita e un cuore generoso. Grazie a queste caratteristiche siamo riusciti a ospitare la partenza di una tappa del Giro dopo tanti anni”. E il grande cittì della nazionale Martini, al quale è stato appunto dedicato il cippo di fronte alla chiesetta, non poteva richiamare i suoi tanti amici, fra i quali merita di essere citato D’Agrò che di lui ha detto: “Aveva la saggezza del grande vecchio e la completezza del linguaggio e della comunicazione. Era un uomo vero”.



Due ali di folla che hanno tagliato a metà la piazza di Marostica hanno quindi applaudito a lungo la passerella dei ciclisti che alle 12,30 hanno preso il via ufficiale verso Madonna di Campiglio. Tante le famiglie con i bambini e tanti i palloncini colorati di rosa. Il Giro è una festa popolare e al di là di chi vince o di chi perde, i tifosi sono sempre i protagonisti. Per la cronaca, a fare da apripista sulla salita che porta a Madonna di Campiglio ci sarà anche Simone Temerato che scalerà la tappa su una sola ruota. Spettacolo nello spettacolo. Michele Zarpellon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino