VICENZA - Cade nella rete una banda di giostrai ritenuta "specializzata" in attacchi ai bancomat in giro per il Veneto, viaggiando su una Bmw truccata e blindata. Dopo...
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A condurre gli inquirenti su questa pista la figura di Oriano Derlesi, 53 anni, veneziano già in carcere a Venezia, che fu coinvolto nella vicenza di Ponte di Nanto. Nel 2015 il giostraio, complice del nomade Cassol ucciso nella rapina alla gioiellieria di Nanto, venne arrestato a Pianiga. L'uomo è entrato nel mirino dei carabinieri per un assalto al bancomat della filiale della Popolare di Vicenza a Mira, nel Veneziano, avvenuto il 4 giugno 2015. Vicenda rocambolesca che vide i malviventi arraffare 5 mila euro, di cui poi si liberarono perché intercettati dai militari dell'Arma. Del terzetto facevano parte anche gli altri due, arrestati nella mattinata di ieri: si tratta di Alex Giuliana, 38 anni, residente in un appartamento di Mirano, ora in carcere a Venezia, mentre Roberto Mastini, 44 anni, residente in un campo nomadi di Spresiano, è stato portato in carcere a Treviso. Sul loro capo l'accusa di tentato furto aggravato e uso di materiale esplosivo per il colpo a Mira.
I carabinieri, che hanno denominato l'operazione "Rubber Mask" stanno investigando perché ritengono che questa banda (che potrebbe essere composta anche da altri elementi) abbia compiuto altri due colpi a sportelli bancari nel Padovano, ad Este e Campodarsego (entrambi andati a vuoto nonostante la deflagrazione) e un colpo non portato a termine al centro commerciale Giardini del Sole a Castelfranco Veneto (Treviso). I tre hanno usato una Bmw M3 rubata a Milano un anno prima, una macchina dal motore truccato portato a 4mila cc di cilindrata e 420 cavalli. Alla Bmw i malviventi avevano anche appplicato i vetri blindati, oltre ad averne modificato la fisionomia cambiandole colore, cerchioni, fari e altri particolari. Il bolide è stato ritrovato nel Veneziano in un garage di Fossò. Gli inquirenti pensano che proprio in conseguenza della vicenda di Nanto e della rapina a Zancan con conseguente conflitto a fuoco, nella mente dei tre sia nata l'idea di rinforzare l'auto e blindarla.
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Il Gazzettino