BASSANO - Il terribile incidente costato la vita all'architetto 56enne Giorgio Lazzarotto ha scosso profondamente la città. È accaduto ieri, domenica, intorno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lazzarotto lascia tre figlie (le altre due ventenni già laureate) avute da due matrimoni, una compagna leccese, partita col treno ieri notte per raggiungere Bassano questa mattina, e numerosi parenti, amici e colleghi sconcertati ed affranti.
“Non mi sembra vero, ci siamo visti solo lo scorso giovedì - racconta il vicesindaco Roberto Campagnolo - per collaudare gli ultimi lavori e definire i dettagli del progetto 'Aquas' di cui Giorgio da anni era direttore ai lavori (il percorso naturalistico dal Brenta alle colline tra Bassano e Marostica, creato per valorizzazione e mettere in rete di percorsi secolari in parte dimenticati). Eravamo nella fase più bella, quella che dà più soddisfazione. Stavamo finendo l’applicazione del progetto e avremmo dovuto incontrarci di nuovo questa settimana. Era una persona fantastica, sempre disponibile e attenta all’ambiente, ai progetti di sostenibilità. A maggior ragione porteremo avanti e concluderemo i bellissimi progetti che questo grande professionista ha lasciato alla città”.
Tra questi c’è anche il “Monte Grappa Bike Day”, manifestazione di cui si è appena svolta la terza edizione con oltre 8000 partecipanti. Lazzarotto era tra gli organizzatori, viste anche le sue passioni per la montagna e la bicicletta. Giovanni Todesco, che con l’architetto bassanese condivideva le avventure in bicicletta (l’ultima venerdì) e i lavori di grosse imprese di costruzione per appalti in Alto Adige (come il Gruppo Adige Bitumi), incredulo, lo ricorda dai tempi dell’università come una persona estremamente onesta, che non si è mai piegata ai compromessi facili del loro mestiere.
Stesso ritratto ne fa un’altra collega, Lucia Lancerin, sconvolta per l’improvvisa e inaccettabile perdita: “Avevamo aperto il primo studio condiviso assieme, dopo gli studi, prima in zona San Marco, poi per tanti anni a Mussolente. Giorgio aveva iniziato Ingegneria, ma poi era passato ad Architettura perché era un artista, aveva il culto della bellezza. E lo si vedeva nell’impegno e nella passione che metteva nei suoi lavori, sempre con massima serietà e professionalità”.
Non è ancora stata definita la data del funerale perché sono ancora in corso gli accertamenti sulla causa dell’incidente e sul probabile malore fatale che lo ha provocato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino