PORDENONE - No all'omofobia, ma no anche all'omologazione. Monsignor Giuseppe Pellegrini nelsuo colloquio pre-pasquale tocca alcuni temi delicati come quello dell'omosessualità...
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«Sono convinto dell'importanza di una formazione che ci aiuti a essere non omofobici e a non pensare alla sessualità come un qualcosa di negativo o di peccaminoso - premette il vescovo di Concordia Pordenone - Ma sono convinto anche che la vera educazione alla socialità debba rispettare le diversità, perché non si può omologare niente.
Con l'omologazione non si combatte l'omofobia ma, anzi, la si peggiora. Occorre invece accettare l'altro anche se è diverso da noi.
Per San Paolo l'unità non è data dall'uniformità, ma dalla pluralità».
Per questo per monsignor Pellegrini la sostituzione dei termini «padre» e «madre» con «genitore 1» e «genitore 2» «non ha senso».
E il vescovo lo vuole chiarire scandendo bene le frasi: «Il padre è il padre e la madre è la madre.
Non è in questo modo, sostituendo dei termini, che andiamo a costituire una società nuova».
L.Z.
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Il Gazzettino