Gazebi e strutture negli spazi privati Si paga l'immondizia

Gazebi e strutture negli spazi privati Si paga l'immondizia
PORDENONE - L'occupazione del suolo pubblico non la pagheranno, ma un contributo per lo smaltimento dell'immondizia lo dovranno versare al Comune. Chi pensava di incassare senza...

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PORDENONE - L'occupazione del suolo pubblico non la pagheranno, ma un contributo per lo smaltimento dell'immondizia lo dovranno versare al Comune. Chi pensava di incassare senza pagare facendo business con l'adunata degli Alpini, dovrà rivedere i propri piani visto che dall'amministrazione comunale sono arrivate regole rigide. L'idea di diversi titolari di bar che per l'evento non sono riusciti a chiedere l'autorizzazione per montare plateatici in spazi pubblici, era di approfittare dello spazio privato, magari all'interno della coorte del condominio in cui è collocato il locale, per predisporre un gazebo o una struttura temporanea per mescere vino, vendere panini e altro. Del resto su un suolo privato, utilizzando la licenza del bar adiacente, non è necessario pagare la Tosap. Ma i conti senza l'oste (è il caso di dirlo) non si possono fare. «In effetti - spiega l'assessore Bruno Zille che si sta occupando dell'adunata nazionale degli alpini - anche noi avevamo percepito questa volontà dei gestori dei locali pubblici in città, ossia utilizzare con strutture temporanee spazi privati adiacenti al bar. Nullo lo impedisce - va avanti Zille - ma è anche evidente che facendo questa cosa si producono immondizie che devono essere raccolte».

Evidentemente i gestori pensavano che il tutto fosse compreso nella quota già legata all'esercizio del bar. «Non è così - conclude l'assessore - perchè una struttura esterna, pur temporanea e collegata a una licenza esistente, in ogni caso opera autonomamente e produce immondizie. Da qui la necessità di pagare un ulteriore tributo che sarà subordinato alla grandezza della struttura realizzata nello spazio privato. Per questo si rende necessario che i gestori di bar che hanno questa intenzione presentino la richiesta in Comune».
ldf

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Il Gazzettino