Fisco, via al 730 precompilato: per gli errori pagheranno i Caf

Fisco, via al 730 precompilato: per gli errori pagheranno i Caf
Dal 2015 partono le nuove dichiarazioni per 30 milioni di dipendenti e pensionati. Presenti i dati su redditi, mutui, contributi. Nel 2016 anche quelli della tessera sanitaria ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dal 2015 partono le nuove dichiarazioni per 30 milioni di dipendenti e pensionati. Presenti i dati su redditi, mutui, contributi. Nel 2016 anche quelli della tessera sanitaria




Una rivoluzione morbida, da attuare con gradualità. Con il decreto legislativo sulle semplificazioni fiscali il governo ha dato il via all’operazione dichiarazioni precompilate, prevedendo un percorso sperimentale che lascia in gioco i Caf, centri di assistenza fiscale, che però dovranno farsi carico del pagamento al posto del contribuente in caso di errori a seguito di controlli formali. Dello stesso provvedimento fanno parte anche una serie di norme destinate a tagliare gli adempimenti per cittadini e società, mentre separatamente è stato esaminato ieri un altro decreto legislativo che ridefinendo le commissione censuarie provinciali pone le premesse per l’impegnativa riforma del catasto.

I contribuenti potenzialmente interessati dalla nuova dichiarazione sono oltre 30 milioni, lavoratori dipendenti e pensionati. È però probabile che almeno in prima battuta i soggetti coinvolti saranno meno: attualmente la platea del più semplice modello 730 è di circa 18 milioni, mentre chi ha una posizione più complicata ricorre al modello Unico.





L’operazione comporta dall’anno prossimo un’accelerazione dei tempi per datori di lavoro, istituti previdenziali, banche ed altri soggetti che devono fornire le informazioni necessarie. Nello specifico gli istituti di credito, assicurazioni, enti di previdenziali dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio i dati relativi a interessi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, versamenti alla previdenza complementare: in questo modo il fisco potrà riconoscere ai contribuenti detrazioni e deduzioni che spettano per queste voci. In precedenza le stesse informazioni, trasmesse entro il mese di aprile, venivano usate per i controlli ex post.





LE SPESE MEDICHE

Entro il 7 marzo poi toccherà ai sostituti d’imposta inviare la certificazione dei redditi relativa a dipendenti e pensionati (i Cud che finora venivano consegnati o resi disponibili agli interessati). Dal 2016 poi affluiranno anche i dati attraverso le tessere sanitarie e con la collaborazione di Asl, ospedali, farmacie e medici i dati relativi alla spesa per medicine e cure: a questo scopo saranno regolamentati gli aspetti relativi alla tutela della riservatezza.

Così per il 15 aprile il fisco sarà in grado di rendere disponibile le dichiarazioni precompilate ai contribuenti in via telematica: non ci saranno quindi pezzi di carta recapitati a casa. L’accesso sarà possibile con modalità diverse. Direttamente, attraverso il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, oppure, con apposita delega al sostituto d’imposta se questo presta assistenza fiscale o a un Caf o ancora a un commercialista abilitato. L’Agenzia delle Entrate si riserva poi la possibilità di attivare altri canali, che potrebbero essere studiati eventualmente per favorire particolari categorie di contribuenti.





AL RIPARO DAI CONTROLLI

Una volta ricevuta la dichiarazione precompilata, il cittadino potrà accettarla così com’è oppure modificarla intervenendo sui dati presenti oppure aggiungendone di nuovi. Nel primo caso il fisco non potrà più procedere a controlli formali (o a quelli previsti per rimborsi complessivi superiori a 4.000 euro), pur riservandosi il diritto di contestare il diritto soggettivo agli sconti. Se invece i controlli formali scattano, allora l’eventuale richiesta di pagamento non sarà a carico del contribuente ma del Caf o del professionista, che quindi dovranno assumersi maggiori responsabilità.





In ogni caso la dichiarazione dovrà essere consegnata usando uno dei canali già utilizzati per prelevarla, quindi i servizi telematici dell’Agenzia (per chi è abilitato e dispone di Pin) oppure il sostituto d’imposta o il Caf. La scadenza, fino ad oggi differenziata, viene unificata per tutti al 7 luglio. In alternativa a questa procedura, resta la possibilità di presentare Unico oppure il modello 730 con le modalità tradizionali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino