NANTO - A Nanto ha preso via alle 18.15, con una quarto d'ora di ritardo sull'orario prestabilito, la fiaccolata dei comitati cittadini sotto lo slogan "Più sicurezza...
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La fiaccolata è partita dalla piazza del Municipio di Nanto e si è diretta verso la Riviera Berica (chiusa al traffico dalle 17.30) dove è transitata davanti al distributore Ip del benzinaio Graziano Stacchio e davanti alla gioielleria. Poi ha raggiunto piazza Simposio, dove è stato allestito il palco.
Alla fiaccolata, con in testa il sindaco di Nanto Ulisse Brotto, hanno partecipato almeno duemila persone.
Attorno alle 18.40 il corteo è arrivato davanti all'abitazione di Graziano Stacchio, attigua al distributore di benzina. Nel programma non era prevista una sosta, ma il corteo si è fermato ugualmente ed è partito un lungo applauso e anche dei cori quasi in stile "calcistico" a favore del benzinaio indagato per aver sparato il colpo di fucile. Lo stesso ha ringraziato tutti dal balcone, muovendo più volte la mano destra. Il corteo è poi ripartito verso la piazza dove si terranno i discorsi. Secondo una stima degli organizzatori sono almeno 2000 i partecipanti.
Dal palco allestito in piazza Simposio numerosi gli appelli lanciati da sindaci, amministratori locali e rappresentanti dei vari schieramenti politici. Il primo ad intervenire è stato il primo cittadino di Nanto, Ulisse Borotto, fascia tricolore a tracolla, che ha lanciato un messaggio alle istituzioni.
"Il problema della sicurezza - ha spiegato Borotto - non riguardano solo Nanto e il Vicentino, ma anche l'intera regione e l'Italia tutta. E' necessaria la certezza della pena, invece tra indulti e provvedimenti svuotacarceri il rischio è che molte persone, spesso clandestine, tornino a delinquere".
"Noi vogliamo - ha aggiunto il sindaco di Nanto - che il nostro comune sia ricordato le bellezze ambientali dei colli, la storia, la cultura, l'olio, il tartufo e il vino, non per una vicenda di cronaca nera riportata da tutte le cronache nazionali. Siamo vicini al nostro concittadino Stacchio per quanto avvenuto".
Ma Borotto ha avuto un ricordo anche per il bandito morto. "I suoi compagni l'hanno abbandonato lì, se si fossero fermati e lanciato subito i soccorsi forse si sarebbe salvato". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino