False cure ai malati di Sla: arrestato il dottor Andolina

Marino Andolina
TRIESTE - Il medico triestino Marino Andolina, già coinvolto nella viceda Stamina, è agli arresti domiciliari da questa mattina, assieme ad altre cinque persone, con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRIESTE - Il medico triestino Marino Andolina, già coinvolto nella viceda Stamina, è agli arresti domiciliari da questa mattina, assieme ad altre cinque persone, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di farmaci potenzialmente pericolosi.




Secondo gli inquirenti, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura di Brescia, dietro pagamento di ingenti somme di denaro l'organizzazione sommistrava una asserita "terapia innovativa" per la cura di gravi patologie neurodegenerative da svolgersi in parte in Italia e in parte in Svizzera.



Patteggiando una pena di un anno e nove mesi, Andolina è stato già coinvolto nel processo Stamina, il metodo di cura teorizzato da Davide Vannoni considerato privo di validità scientifica dalla Cassazione.



I soggetti fragili affetti da gravi malattie quali Sla, Sma e leucemia sono stati identificati in circa 30 pazienti. L’indagine coinvolgerebbe in tutto sette persone. La "terapia innovativa" veniva presentata come fondata sul trattamento di cellule staminali ed esosomi, ricavata attraverso il trattamento di tessuto adiposo ottenuto con interventi di liposuzione, anche nei confronti di donatori, effettuati presso uno studio medico di Brescia.



I "prodotti farmacologici", non autorizzati, non sperimentati clinicamente, privi dei prescritti requisiti di efficacia, sicurezza e qualità e potenzialmente pericolosi per la salute, venivano prodotti in un laboratorio svizzero e somministrati ai pazienti per via endovenosa senza alcuna valutazione clinica, in ambienti extraospedalieri quali hotel, abitazioni private o laboratori di analisi cliniche. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino