BASSANO - Nonostante il caldo afoso era riuscita a riempire la chiesa della SS. Trinità in Angarano in occasione del suo ultimo saluto lo scorso 11 luglio, ed è stata in grado...
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Eleonora Cortese, mancata a soli 61 anni nel corso della calda estate del 2015, dopo una lunga malattia vissuta e affrontata con estremo coraggio, è stata per anni una delle presenze più vive e costanti della comunità di San Michele e dell'unità pastorale di SS. Trinità. Un'esistenza spesa in autentico spirito di servizio alla famiglia e al prossimo, senza mai pretendere né desiderare nulla in cambio, tanto da spingere la piccola comunità a dedicarle una stanza affinché rimanga impresso il ricordo del suo operato.
Stretti intorno al ricordo di Eleonora
Posata sul banco dove Eleonora abitualmente sedeva in chiesa ogni domenica fino a poche settimane prima della morte, una semplice rosa, discreta e silenziosa come la presenza di una donna che in punta di piedi e senza invadenza non faceva mai mancare una parola di conforto o un gesto di attenzione nei confronti di chi ne aveva bisogno.
Alla cerimonia del taglio del nastro e dello scoprimento della targa dedicata a quanti come Eleonora "si son donati e si doneranno per la crescita della comunità" era presente, oltre ai familiari e al parroco don Valerio Vestrini, anche il vicesindaco Roberto Campagnolo, e quanti hanno collaborato alla realizzazione della stanza, tra cui il presidente degli alpini di San Michele Bruno Mazzeracca e il tenente Antonio Bordignon, presidente dell'associazione combattenti e reduci di Bassano.
«Una stanza dedicata a chi si è dedicato. Un gioco di parole - è stato detto nel corso della cerimonia - che lascia trasparire lo spirito da cui muove l'iniziativa di nominare un locale della parrocchia a quanti hanno messo a disposizione il tempo, e non solo, della propria vita per la crescita e il miglioramento della comunità».
"Chi vive nel cuore di chi resta non muore mai": la frase scelta dai familiari di Eleonora è stata lo spunto dell'iniziativa. «Anche ciascuno di noi - è stato spiegato - custodisce nel proprio cuore qualcuno che, lasciando un segno tangibile, ha disegnato un pezzetto della nostra storia di comunità, dedicandosi al prossimo, partecipando alla vita di parrocchia e lavorando affinché essa sia sempre viva e accogliente, qualcuno che da oggi può trovare voce all'interno di questa sala».
Marito, madre, figli, nipoti, fratelli e molti altri i parenti attorno ai quali si è stretta la comunità di San Michele nel ricordo di Eleonora il cui sorriso, d'ora in poi, allieterà le attività che si svolgeranno all'interno della neo sala parrocchiale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino