Crisi dell'edilizia: persi 1300 posti Reggono ristrutturazioni e case bio

Crisi dell'edilizia: persi 1300 posti Reggono ristrutturazioni e case bio
BELLUNO - Edilizia al tracollo. Il settore è in agonia e le istituzioni non danno risposte. È per questo che le categorie produttive bellunesi hanno deciso di mettersi assieme,...

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BELLUNO - Edilizia al tracollo. Il settore è in agonia e le istituzioni non danno risposte. È per questo che le categorie produttive bellunesi hanno deciso di mettersi assieme, battere i pugni e alzare la voce.


Il settore delle costruzioni, una delle tradizionali locomotive economiche della zona, arranca e sbuffa. E i numeri sono su un piano inclinato e non lasciano adito a tante interpretazioni: nel 2011 in provincia erano 8070 gli occupati nel settore (5323 dipendenti, 2747 indipendenti); nel 2013 il totale degli occupati è sceso a 6743 (4200 dipendenti, 2543 indipendenti). Che, in percentuale, rappresenta un meno 16% (meno 21% tra i dipendenti, meno 7% tra gli indipendenti). Reggono solo ristrutturazioni dell'esistente e la bioedilizia.

Per avere voce meno fioca ieri - per la prima volta - si sono dati appuntamento intorno allo stesso tavolo i presidenti delle varie associazioni di categoria: Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato imprese Belluno, Appia Cna di Belluno. «Molte nostre aziende stanno chiudendo - è la denuncia delle associazioni - mentre la Regione, la politica, le istituzioni pubbliche latitano. È il 5 di agosto e non sappiamo quali sono i programmi di chi ci governerà nell'ente Provincia, ma le imprese hanno bisogno di programmi».

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Il Gazzettino