AURONZO - Un 25enne in manette e 4 denunce a piede libero. Un chilo e 600 di hashish e 41 grammi di cocaina. E' questo il bilancio dell'operazione culminata...
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L'accusa per il givane pusher di Auronzo e gli altri 4 denunciati è spaccio e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Posti sotto sequestro quasi un chilo e seicento grammi di hashish, 41 grammi di cocaina e 19mila euro in contanti come provento illecito di attività di spaccio.
Era da tempo che i Carabinieri avevano posto l’attenzione sull’area, praticamente dalle scorse festività natalizie, quando, durante i consueti controlli dei luoghi di aggregazione giovanile, erano stati segnalati alla Prefettura di Belluno per il possesso di piccole dosi di stupefacente alcuni ragazzi di Auronzo di Cadore e del Comelico. Da allora è iniziato il certosino lavoro dei militari del Nucleo Operativo fino al blitz di ieri.
In un’abitazione di Auronzo, infatti, durante una delle perquisizioni i militari hanno rinvenuto a casa del 25enne con piccoli precedenti di polizia, originario del Cadore, 16 panetti di hashish per complessivi 1590 grammi di sostanza stupefacente, nascosti in parte dietro un mobile della cucina e in parte dietro la lavatrice del bagno. C'erano anche 4 ovuli contenenti in totale 41 grammi di cocaina, in una cassaforte a muro, 2 bilancini elettronici di precisione, contanti per euro 18.750 in banconote di varie pezzature, oltre al consueto materiale per il confezionamento delle dosi.
Grande la sorpresa iniziale da parte del ragazzo quando ha visto l’irruzione dei militari, stava giocando alla Playstation sdraiato sul divano di casa. Particolarmente ingegnoso il metodo di occultamento dello stupefacente, confezionato in pacchetti di plastica, era agganciato con nastro adesivo in zone nascoste del mobilio di casa. Nel corso della perquisizione è stata sequestrata anche una spada giapponese di tipo katana. Vendendo al dettaglio lo stupefacente rinvenuto, il giovane avrebbe ricavato almeno altri 13.000 euro dall’hashish e 3.500 euro dalla cocaina.
Erano anni che non venivano sequestrati simili quantitativi di stupefacente nelle solitamente tranquille valli cadorine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino