Parrucca e bici alla mano: studente racconta la sua "comparsata"

Parrucca e bici alla mano: studente racconta la sua "comparsata"
BASSANO – Farsi mettere una parrucca in testa e agghindarsi in stile anni Settanta. Una messa in discussione della propria dignità di rispettabili ventenni bassanesi accettata...

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BASSANO – Farsi mettere una parrucca in testa e agghindarsi in stile anni Settanta. Una messa in discussione della propria dignità di rispettabili ventenni bassanesi accettata solo di fronte alla possibilità di recitare in una delle fiction che si preannuncia ed auspica sbancherà l'audience televisivo nel 2016.




E, quindi, un vero e proprio salto negli anni Settanta, con annessi e connessi, è quanto toccato in sorte sabato scorso ad alcuni ragazzi convocati dall'organizzazione della fiction "Di padre in figlia" in fase di registrazione in città nel corso di queste settimane - oggi a Valrovina dalle 10 alle 20 - diretta da Riccardo Milani e prossimamente in onda in prima serata su Raiuno.



Tra i fortunati, anche Giovanni Baggio, studente universitario di scienze politiche originario del quartiere Angarano, che per un giorno ha vestito i panni di un liceale del 1973, facendo da comparsa, assieme ad un'altra quindicina di coetanei, in un paio di scene girate di fronte alla scuola elementare Mazzini vicino a piazzale Trento. Un'esperienza elettrizzante della quale Giovanni riporta un ricordo assolutamente positivo.



«Il ritrovo - spiega - era fissato per le otto e mezza all'hotel Palladio, dove abbiamo indossato i costumi, parrucche comprese, e siamo passati al trucco. Le due scene vedevano protagonista Alessio Boni assieme a quello che nella fiction interpreta suo figlio, nel frangente in cui il padre lo porta via dalla scuola. A noi comparse non era stata assegnata ovviamente alcuna battuta, dovevamo semplicemente fare da contorno alla scena».



«La cosa che mi ha sorpreso maggiormente - racconta - è l'assoluta libertà di gestione e di movimento che ci è stata lasciata da parte della regia: ci hanno semplicemente indicato di accordarci tra noi sui vari movimenti da effettuare (girare in bicicletta, passarci dei libri di mano in mano) con la sola accortezza di ripeterli uguali in tutte le scene per evitare problemi in fase di montaggio e di non fissare mai lo sguardo in macchina da presa».



Una sorpresa per i giovani neo attori che, infatti, si son rivelati un po' rigidi dopo il primo ciak e son riusciti a sciogliersi solo grazie alle parole di incoraggiamento della star protagonista. «Boni - rivela Giovanni - è una persona assolutamente alla mano e disponibilissima: quando ci ha visti all'inizio un po' impacciati è venuto lui stesso a spronarci dicendo, testualmente: "Coraggio, dai, allegria, avete finito la scuola, siate felici! Siamo negli anni Settanta, c'è chi si fuma una canna!"».



Insomma, un'opportunità d'oro per i giovani di Bassano (e non solo, alcuni infatti arrivavano da Vicenza), che hanno potuto interagire per un giorno con un mondo del tutto nuovo.



«E pensare - sorride Giovanni - che è stata mia madre a spronarmi per fare il provino ad agosto. Certo, a me è sempre piaciuto mettermi in costume - prosegue - ma non avevo mai avuto l'occasione di vestire i panni di uno studente d'altri tempi: e comunque, al di là del costume, l'aria degli anni Settanta si respirava in ogni angolo, a partire dalle targhe posizionate "ad hoc", fino alle Vespe e alle auto d'epoca».



Le telecamere si sono spente nel primo pomeriggio, ma il tempo, afferma Giovanni, è volato senza che si avvertisse la pesantezza della giornata trascorsa sotto i riflettori. Dell'esperienza rimane il ricordo di uno scatto rubato in parrucca e bici d'epoca alla mano che ha già raccolto più di 120 "mi piace" su facebook. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino