"Raccolta abiti usati" in pineta di Barcola: degrado e abbandono

La sporcizia nella pineta
TRIESTE - Sacchi zeppi di indumenti usati, borsoni e zaini ma anche scarpe da uomo, donna e bambino, tute, felpe, pile, pantaloni, maglie e "cadaveri di brandine" estive. E'...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRIESTE - Sacchi zeppi di indumenti usati, borsoni e zaini ma anche scarpe da uomo, donna e bambino, tute, felpe, pile, pantaloni, maglie e "cadaveri di brandine" estive. E' lo "spettacolo" che la Pineta di Barcola regala in questi giorni a chi la frequenta: un deposito a cielo aperto di abiti usati e abbandonati a pochi metri dal lungo mare e dalla piazzola con i giochi per i bambini.


A scene così i residenti del quartiere residenziale non erano mai stati abituati e dalle istituzioni, finora, nessun intervento. Certo, ci sono le siepi sempreverdi a nascondere la scena di degrado agli occhi di chi passeggia sul lungomare ma per chi invece porta i bimbi a giocare di certo il colpo d'occhio è notevole.

Lo sdegno dei triestini corre, come sempre più spesso succede in queste occasioni, su Facebook dove il primo a segnalare l'episodio è Michele Babuder, consigliere circoscrizionale.

Facile sarebbe attribuire la responsabilità ai profughi ospitati da qualche settimana all'Hotel Tritone che dista pochi metri dalla pineta e invece come precisa lo stesso Babuder : "probabilmente la situazione è ascrivibile unicamente alla mancanza di sensibilità da parte di autorità ed enti preposti ad assicurare l'assistenza a persone che si trovano in stato di indigenza e di "bisogno psicofisico".

La foto racconta il tremendo disagio di una singola persona - peraltro italiana - che da mesi staziona nell'area senza che alcuno se ne prenda realmente cura, residenti e commercianti barcolani a parte. Purtroppo, stride il fatto che di lui le istituzioni si dimentichino, o facciano finta di non vedere mentre, a meno di cento metri in linea d'aria, c'è un albergo che "ospita richiedenti asilo politico". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino