Cortina, la "Campana Daisy" provoca esplosioni e pilota le valanghe

Cortina, la "Campana Daisy" provoca esplosioni e pilota le valanghe
CORTINA - Nella conca d'Ampezzo i boati si sono sentiti per buona parte della giornata, sino al pomeriggio inoltrato: prima sul versante occidentale, verso la Tofana, poi ad...

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CORTINA - Nella conca d'Ampezzo i boati si sono sentiti per buona parte della giornata, sino al pomeriggio inoltrato: prima sul versante occidentale, verso la Tofana, poi ad oriente, sul monte Faloria.




Ad ogni botto, una colata di neve, dai pendii, fra le rocce, a scongiurare il pericolo di valanghe. Le esplosioni venivano dalla campana d'acciaio sospesa, con un lungo cavo, sotto l'elicottero della Air Service; è un sistema ormai collaudato per limitare il rischio di distacchi naturali.



Da fondovalle, dalle piste da sci, dai luoghi più panoramici, il distacco delle masse di neve con l'ausilio di Daisy Bell è ormai diventato uno spettacolo, un'attrazione, per residenti e turisti. Ad introdurlo, anche a Cortina, sono stati gli esercenti impianti a fune, in collaborazione con l'azienda di trasporto aereo.



Non si usa più l'esplosivo, come accadeva un tempo: è stato eliminato, per la sua pericolosità, per la complessità delle pratiche burocratiche da espletare, per la scarsa duttilità del sistema. Ora si utilizza questo metodo innovativo. Il pilota dell'elicottero, con un comando elettrico, fa scoppiare la miscela di gas, idrogeno e ossigeno, liberati da due bombole, all'interno della cavità, nella campana d'acciaio. Il botto avviene quando il velivolo passa, a volo radente, sopra i pendii più pericolosi, a ridosso delle piste da sci.







Lo spostamento d'aria muove la neve instabile, la fa precipitare, scongiurando così ulteriori rischi. In questi giorni, dopo le precipitazione di fine 2013 e dell'inizio di quest'anno, il pericolo di valanghe è molto elevato, per cui si è ritenuta necessaria quest'opera di bonifica dei versanti, a ridosso delle piste per lo sci alpino e per lo sci di fondo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino