TRIESTE - Sono ore di ansia e preoccupazione per i soci delle Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli dopo la bufera che si è abbattuta nei giorni scorsi con la richiesta...
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Risulta infatti che 103 milioni di euro siano spariti ovvero i risparmi di circa 17 mila persone che con le Cooperative Operaie hanno contratto un prestito sociale. Soldi che non potranno essere ritirati e se recuperati soltanto nella misura del 30%. In tanti questa mattina, soprattutto anziani, hanno affollato via Gallina dove si trovano gli uffici delle Cooperative Operaie per chiedere chiarimenti ma soprattutto rassicurazioni. Sembra che dopo un tentativo di apertura, la porta dell'ufficio sia stata richiusa. Non mancheranno nei prossimi giorni iniziative di auto tutela con la richiesta al Comune di avere a disposizione una sala di incontro.
I soci della Coop si ritroveranno domani 21 ottobre alle 9 davanti il Comune in piazza Unità.
Legacoop del Friuli Venezia Giulia guarda con preoccupazione alle possibili conseguenze per soci, prestatori e lavoratori coinvolti nella vicenda del fallimento di Coop Operaie. «Eravamo stati coinvolti nella vicenda dalle Coop Operaie in quanto associazione di categoria - afferma il presidente Enzo Gasparutti - e abbiamo la possibilità di essere accanto alle imprese socie, fornendo analisi e possibili soluzioni imprenditoriali al fine di facilitare le relazioni con istituzioni ed altre realtà imprenditoriali cooperative. In questo senso Legacoop si è attivata per favorire un percorso di ristrutturazione che intendeva mettere in rete Coop Operaie con la grande distribuzione nazionale del mondo Legacoop».
«Ora - ha aggiunto il rappresentante di Legacoop - siamo in attesa di conoscere gli esiti della Procura e come il futuro piano industriale e le scelte manageriali sono di esclusiva responsabilità degli amministratori della cooperativa.
Il Gazzettino