Confindustria, Zamò pronto al congedo

Confindustria, Zamò pronto al congedo
UDINE - Semplicemente resistere alla crisi o provare a spiccare il volo? I giovani imprenditori di Confindustria Udine provano a fare entrambe le cose assieme, con la benedizione...

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UDINE - Semplicemente resistere alla crisi o provare a spiccare il volo? I giovani imprenditori di Confindustria Udine provano a fare entrambe le cose assieme, con la benedizione di tre grandi firme: il giornalista di Repubblica Federico Rampini, il presidente di Geox Mario Moretti Polegato e l'allenatore dell'Udinese Andrea Stramaccioni, ospiti d'onore del meeting di ieri sera.

Un appuntamento che sa di passaggio di testimone per Massimiliano Zamò, che dopo quasi tre anni di presidenza lascerà la guida del gruppo giovani all'inizio del 2015. «Quello che vogliamo è operare in un contesto ambientale favorevole all'impresa, che ci ponga alla pari dei nostri competitor internazionali. Le capacità e la voglia non ci mancano, ma i dati parlano chiaro: l'Italia occupa la 56. posizione su 189 nel ranking mondiale sulla facilità di fare impresa, dietro alla maggior parte dei suoi partner europei». Così Zamò, che però lancia segnali di fiducia, incoraggiato anche da un altro giovane imprenditore, il presidente "senior" di Confindustria Udine Matteo Tonon: «Vedo energie positive che sfidano la crisi e che dopo dopo giorno ne stanno uscendo. E provano a pensare positivo, con mister Stramaccioni e con Cristina Nonino, anche i due grandi ospiti «forestieri». Rampini, che applaude il Friuli del vino e della grappa, ma mette in guardia l'Italia dal vero pericolo: la scarsa innovazione e la fuga di cervelli, i due fattori più che più diegli altri ci allontanano rispetto a un'America, quella a stelle e strisce di cui scrive Rampini, che cresce al ritmo del 3,9%, forte delle sue Silicon Valley. Quanto al Governo Renzi, Rampini vede spunti positivi nel jobs act, che prova a ridurre le differenze tra tutelati e precari, ma sostiene che l'austerity non è la strada per la ripresa. Non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa, che arranca come noi. Polegato, da parte sua, predica innovazione. Non senza una frecciata contro le barricate dei sindacati: «Non sono loro che devono fare le leggi», spiega il numero uno di Geox. Segno che a due settimane dallo sciopero generale il clima si sta cominciando a scaldare.
Riccardo De Toma

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Il Gazzettino