Dirigenti comunali "autopromossi" interviene il prefetto: «Non è bello»

Il Comune e il prefetto di Rovigo, Francesco Provolo
ROVIGO - «Quello che è successo non è una cosa bella». Il prefetto Francesco Provolo passa la palla al commissario Claudio...

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ROVIGO - «Quello che è successo non è una cosa bella».


Il prefetto Francesco Provolo passa la palla al commissario Claudio Ventrice e ai suoi due subcommissari sul blitz dei dirigenti riguardanti le "posizioni apicali" di Palazzo Nodari, ma non lesina un giudizio su quanto accaduto.

Dal Comune, invece, arriva nuovamente un piccato no comment per bocca del segretario generale Michela Targa: «Non ho mai parlato con i giornalisti e non lo farò nemmeno ora: Non è cambiato niente». Neanche una parola. Nemmeno per amore della trasparenza che un ente pubblico dovrebbe avere. «Decideremo noi attraverso quali canali, eventualmente, fare comunicazioni», chiude irritata la conversazione con i rappresentanti della stampa la dottoressa Targa.

Nelle poche ore in cui Palazzo Nodari è rimasto senza una guida, col sindaco Bruno Piva decaduto e il commissario prefettizio ancora non insediato, i dirigenti hanno nominato le posizioni apicali, i «capi» per intenderci, che la Giunta uscente aveva congelato. Un atto che continua a far gridare allo scandalo. Anche l'ex sindaco Piva si dice stupito: «Hanno fatto tutto con il corpo del sindaco ancora caldo - ironizza l’ex primo cittadino - Una cosa quantomai fuori luogo». Ma ancor più amareggiato appare Provolo che spiega come la questione specifica sia in capo al prefetto, «che potrà contare particolarmente sull'esperienza del suo subcommissario Massimo Zavagli che già oggi (ieri, ndr) prenderà in esame questo caso specifico. La scelta di Ventrice e dei suoi collaboratori è mia, ma ora sul Comune di Rovigo spetta a loro prendere delle decisioni anche se potranno sempre contare su di me. Diamo, in ogni caso tempo alla squadra di prendere il polso della situazione».

Provolo assicura che «Zavagli è molto preparato in materia di spese. Vedremo di capire se questo atto è effettivamente utile per la collettività, se è stata una decisione per migliorare il Comune». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino