Non se l'è sentita di affrontare il processo. Ha scelto la strada più breve per mettere la parola fine ad una storia che l'ha duramente provata. Arianna Bano, 42enne...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Era stata un'attrazione fatale. Proprio come nel film è la donna che perseguita l'uomo, a suon di pedinamenti, telefonate e messaggi. Lui è un avvocato padovano civilista sulla quarantina. La commerciante l'aveva conosciuto nel 2012 per lavoro. Si erano frequentati e la donna aveva iniziato ad invaghirsi di quel professionista educato ed elegante. L'avvocato non aveva però ceduto alle avances della 42enne e l'atteggiamento della commerciante era diventato aggressivo e molesto. Aveva cominciato a pedinarlo, a spedirgli messaggi al cellulare e a chiamarlo al telefono di casa anche nel cuore della notte, disturbando pure la moglie, con insinuazioni e minacce. Il legale non aveva potuto far altro che sporgere denuncia. Il 20 maggio dell'anno scorso la donna era stata raggiunta da un ammonimento del questore. Imperterrita, aveva proseguito a perseguitare l'uomo che non ricambiava i suoi sentimenti. Nei mesi successivi aveva alzato il tiro. In un'occasione aveva staccato la targhetta con il cognome del legale affissa alla porta del suo studio. In un'altra circostanza si era resa protagonista di un gesto inquietante: aveva voluto lasciare un segno della sua presenza sostituendo con una rosa un mazzo di fiori portati dall'avvocato sulla tomba dei genitori al cimitero Maggiore. Anche la moglie del professionista aveva passato momenti di autentico terrore: il 17 agosto Arianna Bano si era resa protagonista di un pericoloso inseguimento lungo l'autostrada A4 tra sorpassi azzardati, frenate improvvise e ripetute suonate di clacson. L'aveva pedinata fino ad un'area di servizio, le aveva rivolto epiteti tutt'altro che amichevoli e aveva preso a pugni la carrozzeria della sua auto.
Disperato, il legale aveva presentato una nuova denuncia. Sulla base dell'informativa redatta dagli uomini della Squadra mobile, che avevano ricostruito la lunga serie di molestie, la commerciante era stata colpita dal divieto di dimora a Padova e in altri due comuni dell'Alta padovana frequentati per lavoro dal legale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino