Coldiretti: «Soltanto dall'agricoltura può arrivare nuova occupazione»

Coldiretti: «Soltanto dall'agricoltura può arrivare nuova occupazione»
BELLUNO - Più terra per tutti. Belluno come l'Austria, terreni ad uso gratuito per i giovani e nuovi posti di lavoro. Dopo anni di attesa, dunque, eccola qui la legge sulla...

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BELLUNO - Più terra per tutti. Belluno come l'Austria, terreni ad uso gratuito per i giovani e nuovi posti di lavoro. Dopo anni di attesa, dunque, eccola qui la legge sulla Banca della Terra approvata dal Consiglio regionale del Veneto e ora in attesa di diventare attuativa. La Coldiretti, che ieri a Villa Patt a organizzato sul tema una giornata dal titolo «I valori della banca della Terra» a cui sono intervenuti anche l'assessore regionale alle politiche agricole Franco Manzato e il nuovo presidente della IV commissione agricoltura Dario Bond, la richiedeva da anni e ora sembra essere stata ascoltata. In Veneto sono circa 15mila gli ettari di terreno incolto, nel Bellunese ancora non si sa: starà al censimento dei Comuni dirlo ma, di certo, la legge rappresenta un cambio di passo per i territori di montagna, succubi più di altri dello svuotamento e dell'abbandono, e per quei giovani decisi a mettere nel cassetto la laurea per tirare fuori dal garage la zappa.




Negli ultimi due anni a fare questa scelta sono stati in settanta. «Sostanzialmente - spiega Silvano Dal Paos, presidente della Coldiretti di Belluno - funzionerà così. La Regione metterà a disposizione dei Comuni soldi per mappare sul territorio i terreni abbandonati, preoccupandosi di contattare i privati, dopodiché gli appezzamenti saranno messi a disposizione delle aziende agricole con priorità ai giovani. Il cittadino riceverà il bene gratuitamente per un periodo che potrebbe essere di quattro anni, con il solo impegno di restituirlo migliorato. Sono anni che ne parliamo, mi auguro che questa sia la volta buona». La terra in comodato d'uso gratuito unita ai finanziamenti europei previsti dal piano di sviluppo rurale, circa 400milioni di euro a disposizione della montagna, dovrebbero dare una sferzata al settore portando lavoro alle nuove generazioni, questo almeno è l'augurio. «La Banca della Terra - ha dichiarato ieri a Villa Patt Bond - è uno straordinario strumento per lo sviluppo del settore primario in Veneto e per la crescita di nuove professionalità. Ora si tratta di darne attuazione, chiedo perciò a Manzato di velocizzare i tempi per dare agli agricoltori veneti, in particolare ai giovani, la possibilità di coltivare aree abbandonate». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino