CISMON DEL GRAPPA - Una pagina della storia del Canal di Brenta, importante via di comunicazione e di transito commerciale, oltre che di popoli ed eserciti, verso l’Europa,...
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Antichi reperti hanno in passato confermato il ruolo di questa via di transito, sin dall'epoca di transizione dal mondo antico a quello medievale. Basti pensare che quando Padova era uno dei principali centri lanieri dell’Impero Romano, la transumanza delle greggi che risalivano il fondovalle verso i pascoli dell’area prealpina avveniva lungo un percorso che seguiva il corso del Brenta, lasciando testimonianze del loro passaggio.
“Due bronzetti, d’epoca presumibilmente romana, sono stati rinvenuti dagli speleologi del Gruppo Grotte Giara Modon, nel territorio del comune di Cismon - spiega il professor Fabrizio Bassani. - Il primo, raffigurante un putto in atteggiamento aggressivo, è stato trovato in un orto del paese. Forse potrebbe rappresentare un tema caro all’iconografia mitologica: Ercole bambino in lotta con i due serpenti che lo avevano aggredito nella culla. L’altro, proveniente dall’area montana, rappresenta forse Mercurio affiancato ad una figura femminile. Mercurio, nel paganesimo italico, rivestiva la funzione di psicopompo, cioè di accompagnatore d’anime nel viaggio verso l’oltretomba. Il bronzetto rinvenuto potrebbe, quindi, rappresentare Mercurio nell’atto di accompagnare una giovane donna nell’ultimo viaggio. Si tratta di un’ipotesi suggestiva che lascerebbe intendere la presenza di contesti funerari in quota, ora scomparsi”.
Come stabilito dalla normativa, i reperti sono stati consegnati alla Soprintendenza archeologica di Padova, che provvederà allo studio, al restauro e alla loro conservazione. Nel territorio di Cismon, agli inizi del ‘900, furono rinvenuti altri due bronzetti, raffiguranti anch’essi Mercurio ed Ercole, nelle località Forte Tombion e Pedancino, “a testimonianza dell’antica sacralità del territorio cismonese, attraversato da vie armentarie e ricco di acque sorgive - conclude Bassani. - Una sacralità che, forse, ha la sua eco cristiana nella particolare devozione verso la Madonna del Pedancino”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino