Chiuse e corrette le bozze, uscirà il 18 marzo prossimo il nuovo romanzo di Massimiliano Santarossa, che segna il ritorno dello scrittore pordenonese sotto l'ala della casa...
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La risposta che si è dato l'autore di Metropoli è quella di un balzo sociale all'indietro, un ritorno a una situazione simile alla fine dell'Ottocento e gli inizi del XX Secolo. «Dal 2007 a oggi pil, potere d'acquisto e occupazione sono crollati - è l'analisi di partenza - proseguendo così, tra vent'anni torneremo ai mestieri artigianali e contadini, al baratto e alle fabbriche a vapore».
Metropoli è l'unica città sopravissuta «a una catastrofe finanziaria, più che nucleare - spiega Santarossa - Nelle fabbriche ci sarà il fordismo spinto e l'autoschiavitù: le persone saranno pronte a qualsiasi lavoro pur di sopravvivere. Protagonista è L'Uomo, noto con un numero di matricola, che si muove in un'ambiente privo di gerarchie. Nel corso del romanzo, scritto in terza persona al passato, compie una riflessione su due parole delicate - speranza e libertà - con il desiderio di ritrovare la propria umanità».
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Il Gazzettino