ROVIGO - Quattordici anni di reclusione: è stata esclusa la premeditazione e riconosciuto invece il vizio parziale di mente. E, a pena espiata, tre anni di ricovero in una...
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Secondo la ricostruzione dell'accusa tutto avvenne nel corso di un gioco erotico. L'uomo venne colpito con la gamba del letto, in precedenza smontata, poi soffocato. Fu la stessa brasiliana a dare l'allarme e confessare quanto accaduto, contattando prima uno specialista che l'aveva in cura, quindi i carabinieri. Ieri in tribunale a Rovigo l'epilogo della vicenda in primo grado. La sentenza è una sostanziale vittoria della difesa, affidata agli avvocati Anna Osti e Lorenza Munari di Rovigo.
L'accusa, nella persona del pubblico ministero Fabrizio Suriano, aveva chiesto 21 anni, riconoscendo comunque il vizio parziale di mente, ma sostenendo la premeditazione. Da parte loro i giudici invece hanno ritenuto non sussistesse questa aggravante. Grandemente ridimensionata quindi la pena finale. In tutto 14 anni, ai quali andrà sottratto il periodo trascorso in carcere dalla donna, di fatto un anno e nove mesi.
La brasiliana è stata condannata anche a risarcire le parti civili costituite. Il figlio e l'ex moglie dell'adriese e i due fratelli. Il risarcimento complessivo sarà determinato nel corso di un separato giudizio civile, l'Assise ha comunque disposto le provvisionali: 40mila euro al figlio, 15mila alla ex moglie e 10mila a testa per ognuno dei due fratelli. Le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Fabiola Castellacci e Roberta Paesante. Ovviamente, soddisfazione della difesa, per una sentenza che ridimensiona l'accusa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino