I turisti scrivono al sindaco: «Fermi il rintocco delle campane alle 7»

La chiesa di Cencenighe agordino
CENCENIGHE - A volte al sindaco capita di dover prendere in esame situazioni paradossali. È accaduto al primo cittadino di Cencenighe William Faè, al quale è stata girata la...

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CENCENIGHE - A volte al sindaco capita di dover prendere in esame situazioni paradossali. È accaduto al primo cittadino di Cencenighe William Faè, al quale è stata girata la lettera di una turista.


«Vengo tutte le estati in vacanza a Cencenighe - c'era scritto - Potete cortesemente evitare di suonare le campane a festa tutte le mattine alle 7? Se almeno in vacanza riuscissi a dormire un po’ di più non mi dispiacerebbe. Alle 8 non va bene lo stesso. Potreste suonare solo il rintocco dell'ora, anziché per così tanti minuti e a distesa. Capisco che gli abitanti siano abituati però prima delle 8 del mattino da regolamento non si potrebbe fare tutto quel rumore. Spero che i parrocchiani non si offendano, ma un paese turistico dovrebbe tenere in considerazione anche la necessità dei turisti...».

Messo davanti a questa richiesta, il sindaco Faè allarga le braccia e prova a dare una risposta quanto più seria possibile: «È vero che il nostro Comune si è dotato di una regolamento acustico che prevede il divieto di produrre dei rumori molesti prima di un certo orario e dopo una certa ora. Ma si tratta di rumori che a mio dire esonerano certe realtà e tra queste direi il suono delle campane considerato che da secoli scandiscono il tempo e la vita di queste comunità. Sarebbe come impedire ai mezzi di emergenza di suonare le sirene prima delle 8 perché disturbano la quiete pubblica. Ovviamente io rispetto la signora in questione e rispetto anche le sue prese di posizione. L'unico consiglio che mi sento di dare è che magari cerchi una sistemazione lontana dalla chiesa».

La singolare protesta non è comunque una novità. Anni fa, un'altra signora si presentò all'allora sindaco di Canale d’Agordo Flavio Colcergnan perché intervenisse contro le mucche al pascolo che, con i loro campanacci, non le facevano chiudere occhio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino