«Disposti a tutto per avere un figlio» I racconti delle coppie disperate finite nelle "rete" dell'ex primario

La consegna di mazzette al bar
BELLUNO - E' entrato nel vivo oggi, mercoledì, in tribunale a Belluno il processo all’ex primario della Ginecologia dell’ospedale di Pieve di Cadore, Carlo Cetera,...

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BELLUNO - E' entrato nel vivo oggi, mercoledì, in tribunale a Belluno il processo all’ex primario della Ginecologia dell’ospedale di Pieve di Cadore, Carlo Cetera, 66enne, padovano di Cittadella, e il legale rappresentante della Sismer di Bologna Luca Gianaroli, 52 anni, accusati a vario titolo, di concussione, interruzione di pubblico servizio e corruzione aggravata.




Le coppie che si erano rivolte alla sanità pubblica per risolvere problemi di sterilità e coronare il sogno di un bambino, erano cadute nella "trappola" del primario che chiedeva mazzette di circa 2mila euro per saltare le liste d'attesa. «Vorrei che fosse punito im termini di legge perché un primario che si comporta in quella maniera con noi donne che in quel momento siamo disperate non merita altro», ha detto una delle 15 parti offese. Solo una delle donne si è costituita parte civile per vedere risarciti i danni patiti. Parte civile anche l'Usl 1 di Belluno. Nel processo è emerso come la consegna di mazzette avvenisee nei bar, ai caselli delle autostrade o nei piazzali dei centri commerciali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino