«Cargnacco sorgente spirituale per i soldati»

«Cargnacco sorgente spirituale per i soldati»
«Cargnacco è una sorgente di adrenalina spirituale per i soldati che oggi difendono in tutto il mondo la pace e la democrazia che ci sono state regalate dal sacrificio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Cargnacco è una sorgente di adrenalina spirituale per i soldati che oggi difendono in tutto il mondo la pace e la democrazia che ci sono state regalate dal sacrificio di migliaia di vite»: parola del vicecomandante delle truppe alpine, il generale di divisione Marcello Bellacicco, il cui intervento ha segnato il picco emotivo della cerimonia in memoria della Battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943. Ha infatti commosso le tante penne nere intervenute al Tempio Sacrario - "Cattedrale del Ricordo" per il vicepresidente dell'Ana nazionale Renato Zorio - citando la «missione Julia in Afghanistan dove abbiamo perso 7 alpini. Ho davanti agli occhi ogni notte i loro volti. Pensare ai 9mila caduti che riposano qui mette i brividi ma dà anche il senso dell'eredità grandiosa che ci hanno lasciato: la capacità di comprendere così a fondo il valore della vita da spingerci a difenderlo non solo a casa nostra, ma pure in campo internazionale». Dove il sacrificio continua «perché sopravvivono scenari di grave conflitto», come ha ricordato il prefetto Provvidenza Delfina Raimondo: e per ironia della sorte ora anche le steppe fra Ucraina e Russia che videro l'inferno dell'Armir tornano a bagnarsi di sangue. A perpetuare quell'odio che per l'assessore regionale Mariagrazia Santoro «fece dell'Europa una distesa di ossari e cimiteri»: perché «Chi non ricorda il passato è condannato a riviverlo», è l'amara morale del sindaco di Pozzuolo Nicola Turello.

Eppure, a 72 anni di distanza, continuano a ritornare alla spicciolata resti di alpini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino