A Cardiff la linea di trequarti tutta di scuola veneta

A Cardiff la linea di trequarti tutta di scuola veneta
Hanno vent’anni, sono veloci e spensierati, placcano. Sono da poco usciti dall’accademia federale e si stanno svezzando in Celtic League. Sono i gioiellini della...

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Hanno vent’anni, sono veloci e spensierati, placcano. Sono da poco usciti dall’accademia federale e si stanno svezzando in Celtic League. Sono i gioiellini della scuola veneta che hanno stupito sabato al Millennium Stadium nella partita d’esordio del Sei Nazioni. Bisogna andare indietro di 30 anni per ritrovare, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, una linea arretrata così tanto veneta, la leggendaria stagione dei Francescato, di Marchetto, Bettarello, De Anna, Rossi, Zuin che hanno scritto la storia con la maglia dei Dogi e della Nazionale.




MICHELE CAMPAGNARO (20 anni, 182 cm x 90 kg, 4 caps)- Cresciuto a Mirano, il centro del Benetton si è presentato a Cardiff con due mete e il titolo di uomo del match. «Ha doti superiori - dice Manrico Marchetto, storica ala della più creativa linea di trequarti trevigiana -. Ha un gran fiuto, legge lo spazio, anticipa l’uomo, trova il break, intercetta. E placca duro».



ALBERTO SGARBI (27 anni, 190 cm x 97 kg, 28 caps) - Scuola trevigiana (Villorba e Conegliano) il primo centro del Benetton è il "signore della difesa" come lo definisce il tecnico neozelandese Martin Field-Dodgson. «La sua specialità è portare la palla oltre la linea del vantaggio, anche se lui vorrebbe giocare di più con le mani - spiega il responsabile delle skills nello staff dei Leoni -. È inoltre un grandissimo comunicatore sia durante l’azione che a gioco fermo, una qualità fondamentale oggi. Con Campagnaro forma una coppia di centri complementare». Sabato una macchia nella meta di Scott Williams che non è da lui. «In questo momento forse non è al top della condizione ma se sta bene non sbaglia un placcaggio - assicura Field-Dodgson -. Comunque in occasione della meta, Roberts era uscito dalla zona di Alberto».



LEONARDO SARTO (22 anni, 192 cm x 93 kg, 3 caps) - Prodotto del vivaio petrarchino, gioca nelle Zebre. Formatosi in più ruoli, è un polivalente. «Ha ottime possibilità - dice Marchetto - Notevole dal punto di vista fisico deve, come del resto Esposito, affinare la lettura degli spazi ad alto livello, e cominciare ad anticipare il gioco. Le ali a Cardiff hanno fatto bene. Sarto ed Esposito hanno bisogno ora di continuità, per giocare di più insieme e per la squadra».



ANGELO ESPOSITO (20 anni, 187 cm x 90 kg, 1 caps) - Origini campane, la sua famiglia si è trasferita a Treviso quando Angelo aveva 5 anni. A 6 ha cominciato a giocare nella Tarvisium. «È veloce, uno di quelli che se gli lasci spazio non lo prendi più, difende, placca e ha un destro potentissimo da oltre 50 metri, tanto che sarei curioso vederlo estremo» dice Field-Dodgson. Marchetto lo assolve dal liscio che è costato la prima meta: «Era in anticipo sulla palla e anzichè guardare come girava per intuirne il rimbalzo, guardava per terra. Dipendo solo dall’esperienza, errori così ne ne farà più».



TOMMASO IANNONE (23 anni, 178 cm x 83 kg, 7 caps)- Emigrato a Parma per cercare spazio all’apertura, per ora continua a giocare ala. «Quando è entrato ha mostrato di esserci - dice Marchetto -. È un giocatore completo, può stare tranquillamente nel gruppo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino