ROVIGO - Tre patteggiamenti e uno stralcio con sospensione in quanto l'imputato non è reperibile. Questa la decisione presa ieri dal giudice per le udienze preliminari del...
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Il meccanismo è analogo ad altri casi che si sarebbero verificati in Polesine. In tribunale a Rovigo è infatti aperto il filone principale della vicenda, con imputati in parte differenti in parte analoghi. Un procedimento che comunque non è ancora entrato nel vivo. Ieri invece di fatto si è chiusa la costola bolognese.
Secondo gli inquirenti il 31enne polesano avrebbe agito da esca, convincendo gli spagnoli, che alloggiavano all'hotel Sheraton del capoluogo emiliano, della fattibilità dell'affare. Tanto che gli spagnoli avrebbero consegnato una valigetta con i contanti. È a questo punto che, secondo un copione già visto in Polesine, i due carabinieri sarebbero arrivati, qualificandosi come militari, mostrando il tesserino e simulando un fermo con sequestro della valigetta. Lo scopo era quello di fare sparire i soldi. Del reato di furto quindi erano chiamati a rispondere tutti e quattro gli imputati.
Uno dei due carabinieri, Petrosino, aveva però una posizione più pesante, dal momento che gli venivano contestati anche peculato, truffa e falso. Il tutto per avere utilizzato in maniera impropria l'auto di servizio il 13 settembre 2010 nel corso del sopralluogo precedente il furto vero e proprio avvenuto il giorno dopo e per non avere svolto il regolare servizio al quale era comandato. Assistito dall'avvocato Carlo Pietribiasi di Padova, il militare ha patteggiato una pena di 1 anno e 3 mesi, sospesi con la condizionale in quanto incensurato. Il commilitone e il 31enne, assistiti dagli avvocati Paolo Vicentini e Pierluigi Bonafin, hanno invece ottenuto una pena di 8 mesi, sempre con la sospensione. Processo sospeso per il 41enne irreperibile: lo segue l'avvocato Marco Petternella di Rovigo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino