Camorra, 18 arresti in Toscana per infiltrazioni clan: coinvolti anche due poliziotti

Camorra, 18 arresti in Toscana per infiltrazioni clan: coinvolti anche due poliziotti
Le Squadre Mobili di Caserta e Firenze, coordinate dallo Sco, hanno eseguito l'arresto di 18 persone, alcune ritenute legate al clan dei Casalesi, coinvolte in...

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Le Squadre Mobili di Caserta e Firenze, coordinate dallo Sco, hanno eseguito l'arresto di 18 persone, alcune ritenute legate al clan dei Casalesi, coinvolte in un'inchiesta della Dda di Napoli su infiltrazioni della camorra in Toscana. Implicati anche due poliziotti in servizio alla Presidenza del Consiglio e alla Camera dei Deputati.




Dalle indagini della Polizia, svolte in numerose località del territorio nazionale, è emerso che un gruppo di imprenditori provenienti dalla zona di Gricignano d'Aversa (Caserta) da oltre 30 anni in Toscana (in particolare insediatisi in Versilia) erano ormai diventati un punto di rifermento per gli affari illeciti del clan dei Casalesi, in particolare delle famiglie camorristiche Schiavone, Iovine e Russo.



Fornivano supporto logistico, agevolavano la latitanza degli affiliati, anche di quelli di caratura. Grazie a loro, il clan è riuscito a introdursi nel tessuto economico di quella regione espandendo la sfera dei proprio interessi investendo ingenti capitali in attività commerciali e imprenditoriali. Tra le attività illecite messe in campo non mancava l'estorsione: gli imprenditori vessati usavano chiamare gli emissari e i referenti del clan con gli appellativi di «Russia» e «Germania».



Ricostruiti numerosi episodi estorsivi, in particolari ai danni di vittime residenti a Viareggio: le richieste variavano dai 3mila ai 10mila euro. In un'occasione la richiesta del pizzo ha toccato addirittura i 40mila euro. A svolgere il ruolo di collettore tra il clan e le vittime era un imprenditore, Stefano Di Ronza (indicato anche da alcuni pentiti) che raccoglieva le tangenti e poi provvedeva a versarle nelle casse del clan.




Ai due agenti della Polizia di Stato accusati di avere rivelato informazioni coperte da segreto istruttorio gli agenti della Squadra Mobile di Caserta hanno notificato gli arresti domiciliari. I due prestano servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Ufficio tecnico logistico gestionale) e alla Camera dei Deputati (Ispettorato Generale di PS). Si tratta, rispettivamente, di Franco Caputo, napoletano di 56 anni, e di Cosimo Campagna, 57 anni, originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino