Nuovo raid contro i velobox: stavolta usano l'esplosivo

Il velobox esploso
BOSARO - Prima si poteva parlare di semplice vandalismo. Adesso di vera e propria follia. Non ci sono altri termini per spiegare la natura dell'attentato esplosivo messo...

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BOSARO - Prima si poteva parlare di semplice vandalismo. Adesso di vera e propria follia. Non ci sono altri termini per spiegare la natura dell'attentato esplosivo messo ancora una volta a segno ai danni del velobox che si trova a Bosaro. A Bosaro solo da un punto di vista topografico, dal momento che in realtà siamo nell'abitato di Pontecchio Polesine, sul ponte del Passo. Non è la prima volta che il dispositivo viene preso d'assalto. È già accaduto in passato. Quello che tuttavia colpisce nell'ultimo attentato è la violenza dell'esplosione: sufficiente a sgretolare parte del grosso basamento in cemento armato.


Tra l'altro è da sottolineare come gesti di questo tipo siano assolutamente privi di significato. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare i velobox infatti non elevano contravvenzioni. Sono semplicemente colonnine adatte ad ospitare un autovelox mobile. Il che non significa che lo ospitino. Anzi: a memoria d'uomo non è praticamente mai avvenuto. Perché il velox mobile possa essere inserito nell'alloggiamento è infatti necessario che nei pressi ci sia una pattuglia della polizia municipale. urre gli automobilisti a non calcare troppo il piede sul gas.

Così ancora una volta il velobox sul ponte del Passo è letteralmente saltato in aria. Squarciato alla base, annerito, semibruciato. Nella prima mattinata di ieri andando sul posto era ancora possibile avvertire un forte sentore di bruciato e di polvere pirica. Probabile sia stato impiegato un ordigno fatto in casa da qualcuno evidentemente con nozioni sufficienti a provocare lo sconquasso che voleva.

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Il Gazzettino