La musica classica di Bogino nel chiostro del museo

La musica classica di Bogino nel chiostro del museo
BASSANO – Sarà la musica classica a fare da protagonista in centro storico venerdì 31 luglio con uno spettacolare concerto in cui si esibiranno il pianista Konstantin Bogino,...

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BASSANO – Sarà la musica classica a fare da protagonista in centro storico venerdì 31 luglio con uno spettacolare concerto in cui si esibiranno il pianista Konstantin Bogino, la soprano Miomira Vitas e il Quartetto d’archi “Quatour du Soleil” capitanato dal primo violino Yury Revich e formato da Lukas Medlam, Jasna Simonovic e Gabriel Urena Hevia.




Nel corso della serata promossa dal Comune di Bassano in collaborazione con il Campus delle Arti ospite in città questa settimana sarà possibile apprezzare la bravura musicale di Bogino, pianista conosciuto in tutto il mondo, fondatore di numerosi festival di musica da camera, tra i prestigiosi insegnanti del Campus delle Arti a Bassano, e appartenente alla quarta generazione di una famiglia di rinomati musicisti moscoviti uniti da legami di profonda amicizia a Richter, Gilels, Rubistein e Michelangeli, nomi che hanno senza alcun dubbio influenzato lo sviluppo del grande talento.



Ben 300 i concerti tenuti da Bogino come solista e in duo con la celebre violinista Marina Kozolupova e con lo storico trio Ciaikovsky; dal 1980 il pianista è impegnato per la gran parte del suo tempo in masterclass nei più importanti conservatori del mondo oltre ad essere stato, per molti anni, professore alla Facoltà di musica di Belgrado e delle Accademie di Novi Sad e Titograd. Attualmente il pianista è professore presso le Accademie internazionali di Chioggia e Helsinki, dove ricopre inoltre la carica di direttore artistico.



Una serata dunque raffinata e dal programma intenso che annovera Sergej Prokofiev (rielaborazioni di canti popolari russi, op. 104, per soprano e pianoforte), Dmitriy Shostakovich (quintetto per pianoforte e archi in sol minore op. 57) e Anton Webern (Langsamer Satz per quartetto d’archi). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino