BELLUNO - Ci potrebbe essere anche il nome di Maria Giulia Sergio, alias "Fatima", la 27enne di Torre del Greco residente nel milanese partita lo scorso autunno per la Siria,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ismail, che tra una settimana compirà 4 anni, si trova nel Paese mediorientale dove suo padre si era arruolato nelle file dell'Isis per poi essere ucciso in campo di battaglia. Le indagini degli investigatori hanno fatto emergere i presunti contatti tra la ragazza e Mohsen Chemingui, tunisino di 47 anni che vive a Feltre, fondatore della contestata associazione islamica «Un passo verso la speranza».
Nel luglio dello scorso anno, Chemingui avrebbe chiamato la madre del piccolo, di origini cubane ma residente a Longarone, per assicurarle «di poterla aiutare ad andare a riprendere il figlio in Siria, dove è accudito da una famiglia dell'est Europa nella cittadina di Rakka». Per fare ciò avrebbe proposto alla donna «di fare un video di richiesta d'aiuto da inviare in Siria e in tutto il mondo arabo». Un filmato da realizzare a Feltre. «Mi disse che poteva accompagnarmi da lui una certa Fatima - è il racconto della donna - una donna italiana convertita all'Islam che, sapendo l'italiano, poteva meglio riferirgli il mio messaggio, che poi lui avrebbe tradotto in arabo».
Il sospetto degli investigatori, si legge nell'informativa inviata alla Procura di Belluno e al Ros di Padova - «è che potesse trattarsi di una trappola».
Il Gazzettino