SEDICO (BELLUNO) - Processo rinviato: uno dei due imputati si è dichiarato disponibile a risarcire il danno alla parte offesa. Al centro del processo, aperto davanti al giudice...
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Alla sbarra ci sono due imputati calabresi con lo stesso nome e lo stesso cognome: Antonio Femia. Li distingue soltanto la data e il luogo di nascita, per uno avvenuta nel ’76 a Locri, per l’altro nell’81 a Gioiosa Ionica.
Il fatto risale al 2010 quando un sedicense, P.G., decide di acquistare una Vespa su un sito di vendite on line per il figlio minorenne. L’uomo versa la caparra su una PostePay. Ma non succede niente.
La Vespa non arriva e il venditore sparisce insieme ai soldi. Le indagini permetteranno di risalire ai due imputati, omonimi, accusati di concorso in truffa.
Ora uno dei due ha fatto sapere tramite il proprio legale che desidera rimborsare l’uomo restituendogli i soldi. Per questo l’udienza è stata rinviata. La prossima volta la situazione dovrebbe essere definita economicamente e la parte offesa potrà ritirare, se crede, la querela, facendo decadere le accuse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino