BELLUNO - Lavoravano all’estero restando residenti in Italia, tornavano con grandi guadagni, ma non dichiaravano nulla al fisco. ...
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I tre bellunesi, che pensavano che quegli stipendi guadagnati in Cina, paesi arabi e Svizzera fossero "esentasse" sono stati scoperti dalla Guardia di finanza. Alla fine ci hanno guadagnato solo le multe salate dell’Agenzia delle Entrate.
Tutto è partito dopo un controllo all’aeroporto Marco Polo di Venezia, effettuato della Compagnia della Guardia di finanza di Tessera.
Un bellunese di ritorno dai paesi arabi aveva in valigia 22mila euro in contanti. Ovviamente non erano stati dichiarati all’ingresso in Italia: chiunque arrivi con più di 10mila euro deve dichiararlo alla dogana. Il bellunese si è ritrovato nei guai e si è beccato una multa per la violazione amministrativa della normativa valutaria: mille e 900 euro in contanti.
È da lì che sono partite le indagini della Compagnia della guardia di finanza di Belluno, concluse in questi giorni. Le Fiamme gialle hanno effettuato un monitoraggio della posizione fiscale di tre italiani residenti in Valbelluna.
In tre casi è emerso che i lavoratori non avevano mai dichiarato quanto percepito all’estero. Si tratta di 350mila euro circa evasi in tutto dai tre. Si va dal manager all’operaio specializzato.
I tre non avevano pagato tasse né in Italia né all’estero.
Ora per i tre scatteranno le sanzioni amministrative, che saranno calcolate in percentuale sull’imposta evasa, dall’Agenzia delle Entrate.
Il Gazzettino