Sacchet: «Troppi sottovalutano la Belluno-Feltre Run»

Sacchet: «Troppi sottovalutano la Belluno-Feltre Run»
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FELTRE (Belluno) - Lucio Sacchet sulla pista dello stadio Zugni Tauro di Feltre Terza puntata della nostra rubrica dedicata alla corsa e realizzata in collaborazione con gli organizzatori della Belluno-Feltre Run, la 30 km su strada di cui domenica 30 marzo si correrà la settima edizione. Il Gazzettino patrocina l’evento e ogni venerdì, nell’edizione cartacea di Belluno e sul nostro sito, potete trovare approfondimenti e suggerimenti sugli allenamenti.




Oggi tocca a Lucio Sacchet, 32 anni, uno che se la cava nel cross (ha appena partecipato ai campionati italiani), nella mezza maratona (ha un record di 1h08’), uno che ha la corsa nel sangue, al punto che, da feltrino, non si perde un Palio della sua città. E il 30 marzo parteciperà alla Belluno-Feltre Run, «che a molti bellunesi sembra semplice perché conoscono il percorso, quindi tante volte viene presa sotto gamba. Invece ha le sue belle difficoltà, come alcune salite tra cui quella di Mel, quella di Busche o quella che da Limana porta a Trichiana. Molti atleti arrivano al traguardo in corriera. Ed è un peccato perché lo scopo è quello di arrivare alla fine divertendosi».



«La differenza fra corsa in pista e su strada - spiega Sacchet - sta nel tipo di allenamento. Per la strada ci vuole più tempo, bisogna allenarsi di più, nonostante in se la gara sia meno dura. È necessario prepararsi con più calma e con tempi più lunghi».



Per prepararsi a una corsa più lunga invece?

«Sono fondamentali regolarità e costanza. Ovvio che non tutti possono allenarsi quotidianamente, ma sarebbe importante trovare due-tre giorni a settimane, con regolarità, facendo 15 km o correndo unìoretta e mezza, così da entrare pian piano nella distanza. Non serve correre tutti i giorni, ma con regolarità, magari stilando un programmino. Una tabella di marcia autoprodotta ma meglio ancora costruita chiedendo consigli a chi corre da tempo o agli allenatori come Johnny Schievenin o Valerio Stach. Altre cose importante sarebbero quelle di fare qualche salita per aumentare i battiti cardiaci così da abituare il corpo e fare qualche lavoro di variazione di ritmo. Altro tipo di allenamento: distanze leggermente più corte di 8-9 km, ma a ritmi più alti».



E l’alimentazione?


«Nessuna dieta ferrea, solo un’alimentazione sana come tutti dovremmo avere. Ecco, se devi fare una 30 km magari i giorni prima è meglio mangiare più carboidrati rispetto a proteine. Un'altra cosa, consiglio di non fare esperimenti il giorno della gara: se ho l'abitudine di mangiare latte e biscotti è meglio non inventarsi quel giorno di mangiare l’uovo per esempio, perché l’organismo non è abituato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino