Rivolta di medici di base e farmacisti: «L'ospedale non dà le ricette ai pazienti». L'Asl promette soluzioni

Bassano, il dg Compostella, il medico Mignoli e l'ospedale
BASSANO - Prescrizione e ricetta medica. Due concetti che dovrebbero andare a braccetto, anche se non sempre è così. Molto spesso chi prescrive - ospedalieri e specialisti in...

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BASSANO - Prescrizione e ricetta medica. Due concetti che dovrebbero andare a braccetto, anche se non sempre è così. Molto spesso chi prescrive - ospedalieri e specialisti in particolare - non si preoccupa di emettere l'impegnativa, contribuendo al sovraffollamento dei pazienti in coda dai medici di base.




A Bassano sono molti i professionisti del settore a lamentare un'inefficienza che colpisce soprattutto gli anziani, costretti a passare dal medico di base per farsi firmare l'impegnativa e poter, finalmente, recarsi in farmacia ad acquistare il farmaco usufruendo dell'eventuale esenzione, altrimenti non applicabile.



«Il problema - confida un farmacista bassanese - si riscontra soprattutto nel fine settimana e riguarda due categorie di soggetti, quelli dimessi in seguito ad un ricovero e coloro che escono dal pronto soccorso. Se a costoro vengono prescritti farmaci urgenti senza la ricetta, essi, in mancanza del loro medico, sono obbligati a recarsi alla prima farmacia di turno ed acquistarli a prezzo pieno».



«Qualche volta - afferma Luciano Mignoli, medico di famiglia - capita che la terapia ponte all'atto delle dimissioni non venga fornita o sia incompleta. Il problema principale, oltre al traffico di pazienti che si accalcano per chiedere ricettazione di prescrizioni altrui, è che in futuro aumenteranno i controlli sulle impegnative emesse e noi medici saremo chiamati a rispondere per prescrizioni di fatto non effettuate. Inoltre, i tempi si dilatano quando il farmaco in questione è distribuito dall'ospedale: in tal caso il percorso per arrivare in farmacia esterna è ancor più lungo. Basterebbe la ricettazione della prima scatola del farmaco al momento delle dimissioni o, in caso di visita specialistica, l'emissione immediata dell'impegnativa, senza delegare il compito al medico di famiglia, come spesso purtroppo avviene. Ciò porterebbe alla Asl - conclude Mignoli - un risparmio economico e una maggior tracciabilità prescrittiva».



«Noi assicuriamo sempre - ribatte il direttore sanitario dell'ospedale san Bassiano Enzo Apolloni - la necessaria terapia ponte, ma sarebbe un lavoro immenso ricettare anche i farmaci che venivano già assunti prima di entrare in ospedale. Inoltre una volta dimesso, il paziente non è più sotto la responsabilità delle cure ospedaliere, e sarà il medico di base a valutare l'opportunità o meno di un medicinale. Per quanto concerne il problema del pronto soccorso, la nomina del nuovo primario avverrà nel giro di un mese, e sarà nostro impegno cercare con lui una soluzione che permetta di andare incontro alle criticità emerse, facendo in modo di ricettare almeno i farmaci urgenti per garantire così un'efficace terapia ponte anche in tale ambito».



Nodo al fazzoletto e appuntamento, quindi, all'estate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino