Nuova vita per la Montegrappa: l'Ana già al lavoro coi suoi progettisti

Il presidente Rugolo con Poletto (Bassano) e Donazzan (Pove)
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BASSANO - La attendevano da un decennio e ora finalmente ne stringono le chiavi. La Caserma Montegrappa (o meglio, un'ala della Palazzina Comando, perché il resto della Caserma è per il momento ancora di proprietà del Demanio) è tornata all'Ana di Bassano. Commozione e soddisfazione nel corso della cerimonia di consegna delle chiavi da parte della Regione, alla presenza delle maggiori autorità tra cui il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, con gli assessori regionali Elena Donazzan e Roberto Ciambetti, il sindaco Riccardo Poletto e altri amministratori del territorio.




«Tale cerimonia - afferma orgoglioso il presidente della sezione Montegrappa, Giuseppe Rugolo - rappresenta il coronamento di un sogno, anche in memoria del presidente storico Bortolo Busnardo. Dal 2005 - ricorda - attendiamo questo momento, e ora faremo del nostro meglio per sfruttare la struttura non solo a vantaggio dell'associazione, ma coinvolgendo l'intera città».







E sui progetti in cantiere per la Montegrappa, il presidente delle penne nere non si trattiene. «Senz'altro - anticipa Rugolo - verrà creata una sede staccata del celebre museo degli Alpini situato attualmente sul Ponte. C'è bisogno di spazi più ampi perché l'associazione raccoglie 10.000 alpini e 8.000 donatori. Inoltre - continua - alcune aree saranno destinate all'accoglienza del centro studi alpino, dedito alla diffusione della cultura alpina nelle scuole, e non solo, soprattutto in occasione del centenario della Grande Guerra. A settembre verranno ricavati degli uffici operativi che serviranno da base per l'esercitazione della Protezione Civile del Triveneto che coinvolgerà 900 uomini».



Prima di tutto ciò, però, va organizzato un bel piano di restauro al quale, rivela Rugolo, i tecnici ingaggiati dall'Ana stanno già lavorando e che sarà portato a termine tra circa un mese.



«Solo allora - spiega il presidente - faremo conti anche di tipo economico e si penserà ad eventuali richieste di finanziamento». Per il momento gli alpini si godono la conquista tanto agognata: domani è un altro giorno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino