Cavallo del Canova dimenticato nelle cantine: mezzo milione per il restauro

Un rendering di come sara' la scultura dopo il restauro
BASSANO - Nel Museo civico è esposta solo la grande testa, restaurata nel 2006; gli altri 19 pezzi del cavallo in gesso, sezionato alla fine degli anni Sessanta, si trovano nei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BASSANO - Nel Museo civico è esposta solo la grande testa, restaurata nel 2006; gli altri 19 pezzi del cavallo in gesso, sezionato alla fine degli anni Sessanta, si trovano nei depositi di Palazzo Bonaguro. Eppure si tratta di una preziosa, quanto imponente, opera di Antonio Canova, dedicata a Ferdinando IV di Borbone, che per quasi un secolo dominò il salone dapontiano del Museo cittadino.




Un finale desolante, quello scritto fin qui, per il modello del monumento equestre realizzato dall'artista di Possagno fra il 1819 e il 1821 (morì l'anno successivo, motivo per cui probabilmente non riuscì a completare il cavaliere). «L'ipotesi di spesa per il recupero si aggira sui 500mila euro» ha spiegato la direttrice del museo, Giuliana Ericani. Un'operazione non indifferente, che tuttavia non spaventa i vertici dell'Istituto internazionale di ricerca, guidato da Maria Pia Morelli. «Quel taglio fu uno scempio: è vergognoso che un gesso del Canova giaccia in pezzi in un deposito dopo aver vagabondato dalle cantine di un palazzo all'altro - ha dichiarato la presidentessa supportata da Gabriella Finco - il nostro obiettivo è quello di restituirlo alla città».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino