Popolare Vicenza, a Sorato 5 milioni di buonuscita ma contro l'ex Ad si valuta un'azione di responsabilità

Popolare Vicenza, a Sorato 5 milioni di buonuscita ma contro l'ex Ad si valuta un'azione di responsabilità
VICENZA - Da una parte una profumata buonuscita, dall'altra un'azione di responsabilità: la chiusura del rapporto della Popolare di Vicenza con l'ex ad Samuele...

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VICENZA - Da una parte una profumata buonuscita, dall'altra un'azione di responsabilità: la chiusura del rapporto della Popolare di Vicenza con l'ex ad Samuele Sorato è a doppio binario. L'accordo per la buonuscita si avvicinerebbe ai 5 milioni di euro, secondo quanto riferiscono fonti all'Ansa, in base all'intesa raggiunta con la banca presieduta da Gianni Zonin lo scorso maggio per allontanare l'ex amministratore delegato.




Ma ora si rafforza anche l'ipotesi che i vertici della Popolare di Vicenza presentino un'azione di responsabilità proprio contro l'ex amministratore delegato Samuele Sorato, riferiscono all'Ansa alcune fonti finanziarie. E oltre a Sorato potrebbero finire nel mirino della banca anche i due ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta.



Il clima si surriscalda intorno alla Popolare. "Quando l'iter ispettivo sarà formalmente concluso la Bce, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, cui partecipa anche la Banca d'Italia, valuterà l'adozione di ulteriori azioni sotto il profilo della vigilanza" per la banca, ha affermato il Ministero dell'Economia nel question Time alla Camera sugli accertamenti in corso per le anomalie nella compravendita di azioni proprie e, più in generale, su gestione e governance dei rischi. I risultati "saranno formalizzati nelle prossime settimane".



Il MInistero rileva che la Popolare dietro sollecitazione della Vigilanza "ha provveduto alla nomina di un nuovo amministratore delegato e rinnovato le prime linee del management" e ha avviato una serie di misure per rafforzare il patrimonio "quali l'emissione di uno strumento subordinato e la delibera di un'operazione di aumento di capitale". Quanto all'interrogazione alla Camera sulla cessione della ex sede di Banca d'Italia a Vicenza alla Banca Popolare di Vicenza "è stata condotta tramite procedure di vendita con asta rivolte all'intero mercato nazionale" e le procedure "sono state condotte con l'ausilio di un advisor selezionato con gara pubblica". Inoltre il prezzo di acquisto è stato di 9,525 milioni di euro, superiore ai 9.35 del minimo d'asta.



In merito alla "presunta situazione di conflitto di interesse" denunciata da esponenti politici e dei media dell'ex dipendente di Banca d'Italia Giannandrea Falchi all'interno della Popolare Vicenza, l'istituto centrale ricorda come "Falchi si sia dimesso volontariamente nel settembre 2013, periodo antecedente" all'avvio degli stress test della Bce sulle banche italiane.



Sparano a zero le opposizioni. "La Popolare di Vicenza deve coprire un buco da un miliardo solo per il primo semestre 2015. Ma questa non è che l'ultima scena di un film horror che ha visto i vertici della banca protagonisti di una gestione finanziaria poco oculata, resa possibile dal prosciutto piazzato per anni sugli occhi dei controllori, Bankitalia e Bce" dicono i deputati del M5s che hanno presentato con Daniele Pesco una dettagliata interrogazione. "Dal governo vergognosi silenzi sullo scandalo Bankitalia-Popolare di Vicenza - dice il deputato della Lega, il thienese Filippo Busin - , centinaia di correntisti, risparmiatori e piccoli azionisti lasciati sul lastrico nell'indifferenza di chi avrebbe dovuto controllare e intervenire per tempo". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino