Basta alluvioni: nasce il bacino di laminazione di Caldogno/Villaverla

Luca Zaia e Achille Variati
VICENZA - Il bacino di laminazione di Caldogno/Villaverla, a nord di Vicenza, contro le piene del Bacchiglione, sarà terminato entro la fine del 2015. Ma il primo bacino...

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VICENZA - Il bacino di laminazione di Caldogno/Villaverla, a nord di Vicenza, contro le piene del Bacchiglione, sarà terminato entro la fine del 2015. Ma il primo bacino funzionale dei due previsti al suo interno sarà già operativo dall'agosto del prossimo anno. Lo ha confermato il presidente del Veneto Luca Zaia, in visita ai lavori di realizzazione assieme al sindaco di Vicenza Anchille Variati e a quelli di Caldogno, Marcello Vezzaro, e di Villaverla, Ruggero Gonzo, oltre a consiglieri regionali.


“E' la prima grande opera di difesa del suolo che realizziamo in Veneto dopo ottant'anni – ha sottolineato Zaia – e a giorni partiranno i lavori di quello di Trissino, mentre siamo prossimi all'affidamento di quelli di Colombaretta, Muson e San Lorenzo”. A quasi quattro anni dalla grande alluvione del 2010, il bilancio degli interventi per la sicurezza idraulica del territorio veneto è riassumibile nei 925 cantieri realizzati dopo l'evento e nell'avvio delle opere per la riduzione del rischio.

Il bacino di Trissino/Caldogno è progettato per trattenere in caso di piena circa 3,8 milioni di metri cubi d'acqua dal torrente Timonchio, ma, tenuto conto del “franco” degli argini di circa un metro, in caso di necessità si potrebbero sfiorare i quattro milioni. A questa grande vasca stanno lavorando quotidianamente una sessantina di operai di nove ditte diverse, tutte venete, con una cinquantina di mezzi.

L'opera ha messo in evidenza la necessità che i lavori della salvaguardia del territorio siano regolati da normative più efficienti, per superare gli stop sempre in agguato. E il Governo ha deciso di sostenere in Parlamento misure in tal senso, anche con un emendamento nel decreto Sblocca Italia che attribuirà poteri straordinari di commissario ai Presidenti di Regione peraccelerare la realizzazione di opere idrauliche e di difesa del suolo.

Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, incontrando in Toscana il presidente della Regione Enrico Rossi e visitando in Maremma i comuni colpiti dalla recente ondata di maltempo. Intanto nel prossimo consiglio dei ministri si discuterà se bloccare le tasse nelle quattro zone colpite dagli eventi, Parma, Genova, l'Alessandrino e la Maremma.

Il ministro ha annunciato anche più poteri ai Presidenti di Regione anche per le opere di normale programmazione territoriale: per le opere idrauliche e di difesa del suolo «ci sono 2,3 miliardidi euro fermi nelle contabilità speciali per colpa della burocrazia - ha spiegato il ministro - Se riusciamo a snellire, si muovono anche queste risorse, così facciamo del bene aiterritori».


Per tornare al Veneto, la giunta regionale ha aggiornato la programmazione dell'utilizzo delle risorse stanziate nel bilancio regionale per interventi di manutenzione e sistemazione d'urgenza sulla rete idraulica regionale, che ammontano complessivamentele a 65.816.020 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino