Unificazione degli asili nido, i genitori si ribellano: «Vogliamo trasparenza»

L'asilo comunale Bambi che sarà chiuso da settembre
SCHIO – L’annunciata chiusura da parte del Comune dell’asilo nido comunale Bambi di via Baratto, con l’unificazione da settembre a quello Peter Pan di via Mantova, causa...

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SCHIO – L’annunciata chiusura da parte del Comune dell’asilo nido comunale Bambi di via Baratto, con l’unificazione da settembre a quello Peter Pan di via Mantova, causa la crisi economica combinata a un progressivo calo delle nascite, ha messo in agitazione i genitori degli alunni delle due strutture.




Che si sono uniti in comitato per evitare l’unificazione, con portavoce Barbara Soligo, che spiega: “Non apprezziamo in primis la modalità con cui è stata resa nota l'intenzione di chiudere il nido Bambi, poiché riteniamo non sia stata data sufficiente visibilità alla comunicazione istituzionale. Lamentiamo inoltre il fatto che il processo decisionale sia stato caratterizzato da una mancanza di trasparenza nei confronti di noi genitori e di coinvolgimento della cittadinanza”.



Prosegue così il comitato. “Desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per le due strutture comunali presenti in città, ove operano educatrici e operatrici di alta professionalità che garantiscono un servizio caratterizzato da un eccellente standard qualitativo”.



“La chiusura dell'asilo nido Bambi rappresenterebbe una grossa e triste perdita per la cittadinanza aggiunge Soligo -, soprattutto per quanti credono che l'educazione, fin dai primi anni dell'infanzia, costituisca un importante strumento di promozione sociale ed educativa. Vogliamo ribadire che il nido non è e non sarà mai un’azienda e come tale non sarà mai fonte di profitto, ma, anzi, continuerà a pesare sul bilancio comunale. Intendiamo difendere la qualità del servizio pubblico e il suo futuro in un momento molto difficile per la nostra Città e per il nostro Paese per la grave crisi economica”.



Cosa chiedete al sindaco Valter Orsi e alla sua giunta?



“Una riflessione per sviluppare un reale percorso di analisi che non si fermi solamente alle cifre del bilancio comunale, ma che tenga in considerazione i molteplici fattori e le conseguenze che porterebbe una scelta così unilaterale. Chiediamo un percorso che coinvolga i genitori presenti come i potenziali nuovi usufruitori dei servizi comunali, offrendo tutta la nostra disponibilità per cercare assieme un'alternativa all'accorpamento dei due nidi in un'unica struttura, così dislocata a Magrè rispetto a gran parte del territorio comunale”. Chiude così la portavoce dei genitori. “Invitiamo le istituzioni e chiunque abbia a cuore il futuro dei nuovi piccoli scledensi ad aprire una discussione trasparente, documentata e reale sulla questione”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino