POVE/ BASSANO - «Un milione 600 mila euro per andare a rovinare il Lungo Brenta? Senza dire niente ai residenti? Senza consultare nessuno? Non si spendono i soldi dei...
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E aggiunge, come già lamentato dal consigliere dell’Unione Montana Valbrenta Daniele Andrea Nervo: «Non si può trattare in questo modo un progetto così importante, di valenza internazionale, presentandolo male. Vogliamo sapere a chi e in che modo è stato affidato il progetto. E vogliamo che sull’opera ci rimettano le mani e tolgano la voce ‘asfaltatura’ per un sentiero così particolare, un ambiente così delicato e amato non solo dai bassanesi, ma anche dai turisti. I sindaci si mettano una mano sulla coscienza».
Il Fai di Bassano si schiera, quindi, dalla parte del comitato “Salviamo il sentiero del Brenta” e dei cittadini che contestano la realizzazione del tratto di ciclopista in territorio di Pove, e lo fa aprendo la pagina “Lungo Brenta” nella sezione “I Luoghi del Cuore” per dare la possibilità a chi lo desidera di firmare la petizione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino