"Agguato" al ragazzino, condannato a 20 mesi

"Agguato" al ragazzino, condannato a 20 mesi
(L.I.) Accalappiava prestanti ventenni con il pretesto di selezionarli per posti di lavoro. In realtà ne approfittava per esibire i propri genitali, allungare le mani e...

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(L.I.) Accalappiava prestanti ventenni con il pretesto di selezionarli per posti di lavoro. In realtà ne approfittava per esibire i propri genitali, allungare le mani e formulare avances a sfondo erotico. Salvatore Antonino Pagliaro, 39enne disoccupato, originario di Capizzi (Messina), domiciliato in città dove risiede da oltre un decennio, è stato condannato per atti osceni in luogo pubblico e violenza sessuale. Il giudice dell'udienza preliminare Mariella Fino gli ha rifilato con rito abbreviato un anno ed otto mesi di reclusione. A Pagliaro, già condannato in passato per fatti analoghi, non è stata concessa la sospensione condizionale della pena.

Nel giugno scorso il trentanovenne era finito agli arresti domiciliari in esecuzione di un'ordinanza cautelare firmata dal gip Lara Fortuna. I carabinieri di Prato della Valle, guidati dal luogotenente Giancarlo Merli, gli avevano notificato il provvedimento restrittivo nell'abitazione in cui risiede, a due passi dalla Specola. Erano due gli episodi contestati. L'ultimo risaliva al 23 febbraio 2013. Vittima D.H., un ragazzo slovacco di 23 anni che aveva risposto all'annuncio su un quotidiano. Si pubblicizzava la ricerca di giovani disposti ad un impiego come pony pizza. Il ragazzo aveva telefonato fissando un appuntamento. Si era poi presentato nel luogo prestabilito. Pagliaro l'aveva fatto salire in appartamento. Quando gli aveva aperto la porta indossava un paio di leggins attillati. Aveva fatto accomodare il ventitreenne in casa iniziando a formulare espliciti apprezzamenti. Poi si era abbassato i leggins rimanendo nudo e allungando le mani sul fondoschiena del ragazzo mentre la vittima risaliva velocemente a bordo del suo scooter. Lo slovacco aveva ingranato la retromarcia allontanandosi rapidamente da quella casa. Si era diretto alla caserma di Prato della Valle dove i carabinieri avevano raccolto la sua denuncia. Gli erano state mostrate alcune fotografie. Il ventitreenne non aveva avuto difficoltà nell'individuare l'autore delle avances.
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Il Gazzettino