Il Tribunale del Riesame di Brescia smonta l'impianto accusatorio contro i secessionisti. È caduto il reato associativo con finalità eversive, la competenza territoriale viene...
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L'unica misura cautelare confermata dai giudici di Brescia è quella di Flavio Contin, altro leader del gruppo secessionista, costruttore del tanko sequestrato in un capannone di Casale di Scodosia. «Osservo innanzitutto - esordisce il difensore del 74enne serenissimo Alessio Morosin - che l'eccezione di competenza territoriale su cui avevo puntato molto è stata accolta. È evidente che non vi è prova della costituzione di un'associazione con finalità eversive in occasione della riunione di Erbusco del 26 maggio 2012. Era una normale riunione politica tra gente che la pensa alla stessa maniera. Ed è bastato un collegio attento ed equilibrato per sancire che le opinioni non sono reato e che le chiacchere da bar non possono essere perseguite. Bastava mandare un paio di carabinieri a Casale per verificare cosa stessero combinando i venetisti. Ed invece sono state effettuate spese incredibili in due anni di indagini, che hanno prodotto dieci faldoni di documenti. Lo Stato ha scelto un percorso tortuoso e impegnativo - prosegue Morosin - con un'azione inadeguata che ha prodotto risultati modesti. Sono convinto che anche l'imputazione residua per Contin cadrà. Impugneremo l'ordinanza in Cassazione per questo profilo».
Ben difficilmente l'inchiesta si radicherà a Padova. Con la riforma dei distretti giudiziari, entrata in vigore nel 2013, il territorio del Montagnanese è passato sotto la giurisdizione del Tribunale di Rovigo. E se i reati contestati sono radicati a Casale di Scodosia evidentemente i dieci faldoni dell'inchiesta dovranno essere trasferiti alla Procura polesana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino