Accusato di aver rapito la figlia: pedinato per mesi dall'Interpol

Paolo Ceccato
CASSOLA - Famiglia Ceccato nel mirino dell’Interpol. Per mesi. Un fascicolo pieno zeppo di foto a colori e di dati, accurati ma anche "invasivi", è quello che ieri mattina...

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CASSOLA - Famiglia Ceccato nel mirino dell’Interpol. Per mesi. Un fascicolo pieno zeppo di foto a colori e di dati, accurati ma anche "invasivi", è quello che ieri mattina l'avvocato Paolo Salandin e il suo cliente Paolo Ceccato si sono trovati di fronte in Questura a Vicenza. Dove si erano recati per chiedere chiarimenti sull'accusa lanciata dalle autorità brasiliane secondo cui Ceccato avrebbe rapito nel 2012 la figlia, ora di 10 anni, alla baby sitter che l'aveva in affido.




L’incontro era stato chiesto espressamente dall'avvocato a nome del cliente, cui peraltro nulla è stato ancora notificato. «A quanto ci risulta -dice Salandin- l'indagine sarebbe partita su richiesta dell'Interpol e credo che le ricerche si siano protratte per mesi: per predisporre foto e documenti e compilare un fascicolo come quello, ci vuole tempo».



Le indagini non avrebbero riguardato solo il papà, la mamma e la figlia maggiore, ma anche gli altri due figli. «Si sono rivolti alle scuole frequentate dai bambini -aggiunge Salandin- ma anche all'ospedale di Montebelluna dove la più vecchia è nata nel 2004, probabilmente per verificare che fosse realmente la figlia di Paolo Ceccato e della moglie. Sembra che l'obiettivo chiave fosse quello di localizzare con precisione la famiglia».



Di fronte a un fascicolo così accurato, ma anche unilaterale «noi abbiamo creato, con la nostra deposizione, un po’ di contraddittorio. Paolo Ceccato ha infatti raccontato la propria versione della storia» ovviamente diversa da quella brasiliana. La stessa versione che Ceccato riferirà lunedì pomeriggio a Roma a "La vita in diretta" trasmissione di Cristina Parodi.



Subito dopo, volerà a Santo Domingo per recuperare la moglie e i tre figli che, fuori dall'Italia da metà dicembre, sarebbero dovuti rientrare in aereo il 7 febbraio. «Ha deciso di andare a riprenderseli -commenta l'avvocato - Ovviamente è molto preoccupato». Resta anche da vedere se la famiglia, una volta riunita, rientrerà in Italia e cosa succederà. Non solo a mamma e papà, ma soprattutto a una bambina che di stravolgimenti, nella vita, ne ha già avuti fin troppi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino