«Fanno crollare gli argini dei fiumi» Caccia aperta alle nutrie

A Vicenza e provincia è emergenza nutrie. Per la Lav la soluzione non è l'abbattimento, ma la sterilizzazione e la protezione degli argini
VICENZA - "Salviamo le nutrie". L'autorizzazione all'abbattimento dei roditori a Brendola, Villaverla e, da pochi giorni, a Caldogno, ha mandato su tutte le furie i...

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VICENZA - "Salviamo le nutrie". L'autorizzazione all'abbattimento dei roditori a Brendola, Villaverla e, da pochi giorni, a Caldogno, ha mandato su tutte le furie i responsabili della Lega antivivisezione (Lav) di Vicenza che, oltre a ritenere i provvedimenti "inutili e dannosi", non esclude di fare ricorso per sospenderli.




Nel triennio 2009-2011, aggiungono, in provincia le nutrie uccise sono state 11 mila. "Ma non si è riscontrata la loro diminuzione", osservano. Il sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro si è spinto più in là, firmando un'ordinanza che prevede "abbattimenti occasionali con smaltimento delle carcasse".



"Siamo costretti alle soppressioni programmate - dichiara - Le nutrie sono in aumento". Possono ucciderle anche i cittadini, ma senza armi da fuoco. Il loro uso, invece è consentito a cacciatori e agricoltori, ma solo se hanno il porto d'armi.



L'obiettivo è la salvaguardia degli argini. Ma la Lav lancia una controproposta: la protezione meccanica degli argini. Secondo gli animalisti, se nelle aree a rischio esondazione si collocheranno le reti e si darà il via a una campagna di sterilizzazione, il numero dei roditori diminuirà in modo naturale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino